Skip to content
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (12 gennaio 2025)
Catt
  • Vaticano: Decise nuove norme sui presunti fenomeni soprannaturali

    Vaticano: Decise nuove norme sui presunti fenomeni soprannaturali

    Vengono aggiornate le norme per il discernimento dei presunti fenomeni soprannaturali: è quanto stabilisce il nuovo documento del Dicastero per la Dottrina della Fede, pubblicato venerdì 17 maggio, che entrerà in vigore domenica 19, festa di Pentecoste. Il testo è preceduto da una articolata presentazione del cardinale prefetto Víctor Manuel Fernández, a cui segue l’introduzione, con l’individuazione di 6 diverse possibili conclusioni. Saranno possibili pronunciamenti più rapidi nel rispetto della devozione popolare e, di norma, non si impegnerà più l’autorità della Chiesa nel definire ufficialmente la soprannaturalità di un fenomeno che potrebbe richiedere molto tempo per essere approfonditamente studiato. L’altra novità è rappresentata dal coinvolgimento più esplicito del Dicastero per la Dottrina della Fede che dovrà approvare la decisione finale del vescovo e avrà la facoltà di intervenire motu proprio in qualunque momento. In molti dei casi degli ultimi decenni sui quali si sono espressi i singoli vescovi è stato coinvolto l’ex Sant’Uffizio, ma quasi sempre l’intervento rimaneva dietro le quinte e si richiedeva di non renderlo pubblico. A motivare ora questo coinvolgimento esplicito del Dicastero c’è anche la difficoltà nel circoscrivere a livello locale fenomeni che in qualche caso raggiungono dimensioni nazionali e persino mondiali, «per cui una decisione relativa ad una diocesi ha delle conseguenze anche altrove».

    Le ragioni delle nuove norme

    All’origine del documento c’è la lunga esperienza dell’ultimo secolo, con casi in cui il vescovo locale (o i vescovi di una regione) hanno in tempi rapidissimi dichiarato la soprannaturalità, poi il Sant’Uffizio si è espresso diversamente. Oppure casi in cui un vescovo si è espresso in un modo, il suo successore in modo opposto (sullo stesso fenomeno). Ci sono poi i tempi lunghi, necessari per valutare tutti gli elementi per arrivare a una decisione sulla soprannaturalità o la non soprannaturalità dei fenomeni. Tempi che a volte contrastano con l’urgenza di dare risposte pastorali per il bene dei fedeli. Il Dicastero ha dunque iniziato nel 2019 a revisionare le norme e si è arrivati al testo attuale approvato dal Papa lo scorso 4 maggio. Un testo del tutto nuovo che introduce, come detto, 6 diverse conclusioni possibili.

    Le conclusioni

    Nel “Nihil Obstat” – si legge nelle nuove norme diffuse oggi – “non viene espressa certezza sull’autenticità soprannaturale, ma si riconoscono segni di un’azione dello Spirito”, e si incoraggia il vescovo “a valutare il valore pastorale e a promuovere la diffusione del fenomeno, compresi i pellegrinaggi”.

    Nel secondo possibile voto finale, “si riconoscono segni positivi, ma ci sono anche elementi di confusione o rischi che richiedono discernimento e dialogo con i destinatari”, lasciando aperta la possibilità ad una “chiarificazione dottrinale se ci sono scritti o messaggi associati al fenomeno”.

    Col terzo possibile voto finale, si segnala che “sono presenti elementi critici, ma c’è una diffusione ampia del fenomeno con frutti spirituali verificabili”: si sconsiglia, inoltre, “un divieto che potrebbe turbare i fedeli, ma si invita il vescovo a non incoraggiare il fenomeno”.

    Attraverso il quarto possibile voto finale, si sancisce che “le criticità non sono legate al fenomeno stesso, ma all’uso improprio fatto da persone o gruppi: in questo caso, la Santa Sede “affida al vescovo o a un delegato la guida pastorale del luogo”.

    Nel quinto possibile voto finale, si afferma che “nonostante alcuni elementi positivi, le criticità e i rischi sono gravi”, con la richiesta del Dicastero al vescovo “di dichiarare pubblicamente che l’adesione non è consentita e di spiegare le ragioni della decisione”.

    Nel sesto possibile voto finale, “il vescovo è autorizzato a dichiarare che il fenomeno non è soprannaturale basandosi su prove concrete, come la confessione di un presunto veggente o testimonianze credibili di falsificazione del fenomeno”.

    Nelle nuove norme, inoltre, si indicano le procedure da seguire: spetta al vescovo esaminare i casi e sottoporlo al Dicastero per l’approvazione. Al vescovo è chiesto di “astenersi dal fare pubbliche dichiarazioni relative all’autenticità o soprannaturalità, e anche di vigilare affinché non vi sia confusione e non si alimenti il sensazionalismo”.

    Nel caso gli elementi raccolti “sembrino sufficienti”, il vescovo costituirà una commissione d’indagine annoverando tra i suoi membri almeno un teologo, un canonista e un perito scelto in base alla natura del fenomeno.

    Leggi tutto.

    News correlate