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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (10 maggio 2025)
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  • Gioia incontenibile dei ragazzi americani

    L’America sorpresa dal Papa: Leone XIV, un ponte tra continenti

    di Silvia Guggiari

    Di là dall’oceano, raggiungiamo al telefono Massimiliano Herber, corrispondente della RSI negli Stati Uniti, che ci racconta la grande sorpresa del popolo e della Chiesa americana alla notizia dell’elezione di Leone XIV al soglio petrino: «Al momento dell’“Habemus Papam” – racconta Herber – il commentatore in televisione, con grande stupore, ha detto “mai mi sarei aspettato di vedere nella mia vita un papa americano”». Un nome, dunque, che ha colto tutti di sorpresa, anche gli americani stessi: «È stata una grande sorpresa anche perché fra i porporati americani, Prevost non era il più conosciuto essendo stato poco nella sua città di Chicago e negli Stati Uniti in generale e avendo vissuto molti anni in missione in Perù. La sua è comunque una storia tipica di un americano figlio di immigrati, nato da una madre di origine spagnola e dal padre di origine francese e cresciuto al sud di Chicago». Come ci conferma Herber, dunque, in America Prevost non era uno dei cardinali «che fa solitamente notizia: non è il card. Daniel Dolan, arcivescovo di New York, né il card. Walter McElroy vescovo di Washington, in precedenza vescovo di San Diego: due porporati che sono visti come due bandiere, uno della Chiesa conservatrice e l’altro di quella progressista. Quella di Prevost è invece una figura che si profila abbastanza centrista, una persona schiva e di profonda spiritualità».

    Dopo pochi istanti dall’elezione, anche il presidente americano Donald Trump si è congratulato con Papa Leone XIV: «Il fatto che il successore di Bergoglio sia americano mi sembra sia l’unico legame che possa unire il presidente al nuovo Papa. Un aspetto che forse renderà più facilmente raggiungibili le parole del Pontefice alle orecchie del presidente».

    Ricordiamo che uno degli ultimi atti di papa Francesco è stata la lettera ai vescovi americani del 10 febbraio nella quale condannava l’atteggiamento nei confronti degli immigrati: «Anche in questa circostanza, Prevost si è mostrato in linea con le posizioni di Francesco, anche se dal suo punto di vista di porporato americano. Dobbiamo tener presente che la Chiesa americana è fatta di tante isole e tante realtà. La domenica le Chiese sono piene perché nella vita sociale l’aspetto religioso fa ancora nettamente parte, è pieno di nodi ma è molto presente. È una Chiesa che varia da Stato a Stato, dove c’è un forte impulso dell’immigrazione; è una Chiesa divisa che riflette a sua volta le divisioni della politica americana, come è divisa la Conferenza episcopale».

    Leone XIV sembra dunque ricoprire l’immagine di un Papa in continuità con il pontificato di Bergoglio che – conclude Herber – «ha saputo avviare movimenti e ha saputo cambiare lo sguardo di una Chiesa in cammino. Al di là delle battaglie teologiche, quello che mi aspetto da ogni Papa, da credente prima ancora che da giornalista, è che ricerchi sempre una “pace disarmata e disarmante”».

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