La
riflessione sul nuovo percorso imboccato dalla pastrale all’interno della
diocesi di Lugano e la sua concreta traduzione nella propria realtà, prosegue con
ritmi e velocità diverse. A Lugano città, già da qualche anno, i preti si
incontrano per coordinare le loro attività pastorali. Il primo frutto è stata
la realizzazione di un solo bollettino parrocchiale per le cinque «quasi»
parrocchie del centro. Successivamente è stato lanciato un unico programma di
catechesi e anche i catechisti si sono messi in rete ed hanno iniziato a
collaborare tra di loro. La stessa cosa fanno i preti, che una volta al mese si
incontrano per un confronto a tutto tondo. Stimolati dal vescovo a definire
ufficialmente i territori delle nuove «zone-reti pastorali», c’è stata l’apertura
alle parrocchie di Breganzona, Sorengo e Muzzano- Agnuzzo, che hanno ravvisato più
opportuno per loro, collaborare col centro città. È nata così anche una nuova esigenza:
quella di conoscere meglio le diverse realtà territoriali, per cui gli incontri
di rete da mensili, si sono fatti, quindicinale. «Nel primo incontro del mese –
spiega don Marco Dania, parroco della chiesa
di san Nicolao a Besso –
i sacerdoti si ritrovano al Centro pastorale san Giuseppe per un momento di
riflessione sulla seconda lettura della domenica successiva. Il secondo
incontro si svolge, invece, in una delle parrocchie dove si partecipa alla
messa e si invita un laico a presentare la realtà del quartiere. Gli incontri,
poi, sono sempre seguiti da una cena condivisa». «Piccoli passi avanti –
conclude don Marco – di un cammino tutto da scoprire con fiducia, entusiasmo e
speranza. Le idee in cantiere sono tante. Quello che è importante è che si sta
acquisendo un metodo e se ne stanno già vedendo i primi frutti. E anche la
gente incomincia a percepire uno stile di nuova fraternità». (FA)