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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (7 luglio 2025)
CATT
  • Il vescovo di Lugano mons. Lazzeri

    Coronavirus - AGGIORNAMENTO- Nuove disposizioni nell'ambito della diocesi di Lugano

    La Curia di Lugano comunica nella serata di venerdì 6 marzo quanto segue: "Lo Stato maggiore di condotta cantonale, che stamani aveva concesso la sua autorizzazione alle celebrazioni liturgiche condizionandole agli elementi indicati nell’odierno scritto di mons. Lazzeri, riportato qui sotto (Prot. N. 296 / 2020), ha comunicato che le nuove disposizioni federali riducono a 150 il numero massimo di partecipanti a funzioni religiose. Tale misura entra in vigore immediatamente, riservate ulteriori comunicazioni da parte delle competenti autorità". (N.d.R. Nel testo sottostante abbiamo aggiornato il numero, che risulta quindi quello in vigore e corretto di massimo 150 partecipanti, mentre i numeri riportati allo stesso punto del testo pubblicato nell'inserto catholica uscito sabato 7 marzo, sono decaduti. L'inserto infatti è andato in stampa alle 12 di venerdì 6 marzo, quando vigeva sul numero massimo una diversa normativa). Il resto delle disposizioni invece rimane valido.

    Lugano, 6 marzo 2020, ore 18

    Carissimi,

    Le indicazioni emanate lo scorso 4

    marzo dalle competenti Autorità federali e cantonali allo scopo di contenere la

    diffusione del coronavirus esigono da parte di tutti un responsabile impegno di

    applicazione. Come Diocesi di Lugano, siamo chiamati a contribuire al

    perseguimento del comune obiettivo di ridurre le occasioni di contagio. A questo

    scopo, ho preventivamente preso contatto con le preposte Autorità cantonali

    che, preso atto della mia richiesta, hanno autorizzato in maniera generale a

    svolgere le celebrazioni pubbliche nei termini che seguono.

    Una Quaresima particolare

    L’itinerario quaresimale ci invita a riproporre i mezzi

    tradizionali della lotta spirituale: preghiera, digiuno, carità. In

    quest’ottica, siamo invitati a leggere anche le limitazioni che ci è chiesto di

    porre alle manifestazioni pubbliche della nostra fede. Esse non vengono

    annullate ma devono adeguarsi alle restrizioni che si impongono per il bene di

    tutti, in particolare delle persone più fragili e vulnerabili.

    Invito i credenti a intensificare la

    preghiera per invocare la forza e la luce del Signore nella situazione

    complessa che si è venuta a creare. I cristiani non scappano davanti alle

    difficoltà della storia. Sanno che in ogni momento e in ogni circostanza è

    possibile vivere intensamente e integralmente il vangelo di Gesù Cristo, con

    intelligenza, nella libertà e per amore.

    Norme diocesane in materia emanate il 25 febbraio 2020 (Prot. N. 195/2020)

    Le disposizioni già emanate al riguardo (lavarsi bene le

    mani, omissione del segno dello scambio di pace, ricezione della Santa

    Comunione sulla mano e svuotamento delle acquasantiere) continuano a restare

    valide. Siamo però ora chiamati a collaborare introducendo ulteriori e doverose

    attenzioni.

    Nuove disposizioni

    Le norme delle Autorità civili federali e cantonali chiedono

    espressamente che si valuti, con un onere ragionevole, la visione d’insieme dei

    partecipanti e dei rischi di ogni manifestazione, garantendo una distanza

    minima e la tracciabilità dei contatti.

    Per quanto riguarda le celebrazioni, riducono a 150 il numero massimo di partecipanti a funzioni religiose. All’entrata dei luoghi di culto i fedeli dovranno essere informati attivamente sulle misure di protezione generali, rendendo visibili i flyer ufficiali dell’Ufficio federale della Sanità pubblica (UFSP).

    ______________________________________________________

    Ai Presbiteri, ai Diaconi e ai Fedeli della Diocesi di Lugano

    Partecipazione alle celebrazioni pubbliche

    Chiedo inoltre nuovamente alle persone che presentano i

    caratteristici sintomi influenzali di rinunciare alle assemblee liturgiche fino

    alla completa guarigione. In ogni caso, si ritenga dispensato dal precetto

    festivo chiunque, in un momento come questo, ritenga più sicuro per sé o per

    gli altri non partecipare all’Eucaristia domenicale. Incoraggio a seguire le

    celebrazioni trasmesse dai vari mezzi di comunicazione, a intensificare la

    preghiera personale e in famiglia. Non si tratta di sostituire in questo modo

    la partecipazione diretta all’Eucaristia, ma di mantenere vivo il desiderio

    dell’incontro comunitario con il Signore.

    Funerali, Cresime, feste patronali e ricorrenze particolari.

    In questo contesto, per quanto riguarda i funerali,

    occorrerà fare in modo di evitare i contatti diretti fra i partecipanti: si

    escludano le condoglianze ai parenti tramite strette di mano e altri gesti di

    contatto.

    Vanno rimandate tutte le celebrazioni che

    possono attirare più fedeli dell’ordinario, programmate fino al 31 marzo: cresime,

    feste patronali, ricorrenze particolari. Del resto, la quaresima che stiamo

    vivendo riduce già di per sé tali occasioni celebrative.

    Disciplina, fiducia, responsabilità

    Esorto inoltre tutti a seguire consapevolmente la disciplina

    che ci viene imposta dalle necessità esterne della civile convivenza. Dobbiamo

    sforzarci di passare da un comportamento fondamentalmente pensato in funzione

    delle esigenze individuali a una vita che si lascia plasmare in maniera che

    l’io tenga sempre conto del noi insieme agli altri.

    Ridurre i contatti esterni non significa

    automaticamente cedere all’individualismo e all’autosufficienza. Può diventare

    l’occasione per misurare davvero quanto siano preziose e ci manchino le

    consuete possibilità d’incontro, di scambio e di condivisione, che tendiamo a

    dare per scontate. Ricordiamoci che lo Spirito di Cristo continua a farci

    vivere come popolo, anche quando, per meglio proteggere noi stessi e gli altri,

    siamo costretti a un certo isolamento esteriore. Rimaniamo perciò fiduciosi e uniti

    nella preghiera, sostenendoci reciprocamente con ogni mezzo a nostra

    disposizione.

    Valerio Lazzeri

    Vescovo di Lugano

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