"Come è possibile non rinchiudersi nel solo presente e restarne schiacciati?". Questa una delle domande che guidano il nuovo libro del cardinale Angelo Bagnasco, Cristo speranza di ogni uomo, edito da Edizioni Ares. Un volume che, in tempo di Giubileo e ripercorrendo il ministero del porporato, invita a guardare oltre, verso un "orizzonte di senso" capace di diventare pietra d'angolo per "costruire il futuro". Già presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), il cardinale Bagnasco offre in queste pagine spunti di riflessione quotidiana per accompagnare la meditazione e la preghiera nel corso dell'Anno Santo. Il libro sarà presentato il prossimo 3 marzo, con la partecipazione dell'arcivescovo metropolita di Genova, monsignor Marco Tasca.
Il cardinale guida il lettore in un quotidiano "cammino dell'anima e dell'intelligenza della fede", con la consapevolezza che "l'uomo moderno, nonostante impegni e distrazioni, sente il bisogno di elevare lo sguardo". Un invito, questo, in sintonia con le parole di Papa Francesco, che incoraggia a trovare piccoli spazi di tempo per la lettura del Vangelo tra un impegno e l’altro, "per rientrare in sé stessi e incontrare il Signore", in un mondo che – sottolinea Bagnasco – ha "tanto bisogno di speranza".
Proprio nell'indicare con discrezione le vie per avvicinarsi a Dio si concentrano gli scritti del cardinale, che esorta alla ricerca di una speranza giubilare. Un esempio significativo si trova nella riflessione dedicata al giorno di Pasqua, in cui l'autore scrive: "Il Signore ha attraversato il fiume livido della morte ed è tornato sulla riva luminosa della vita". Parole tratte da un'omelia pronunciata nell'aprile del 1999, quando era arcivescovo di Pesaro, incarico che egli stesso ricorda nella prefazione del libro come preludio a un'urgenza: quella di "annunciare la speranza che non verrà mai meno: Gesù Cristo". E oggi, in tempi complessi ma allo stesso tempo giubilari, questa speranza è "ancora di più" necessaria che mai.
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La Sala Stampa della Santa Sede informa sulle condizioni di salute del Pontefice, convalescente nella sua residenza vaticana. Francesco di umore buono, lavora e concelebra ogni giorno la Messa in cappellina. Nei giorni scorsi analisi del sangue e una lastra che ha mostrato un miglioramento del quadro infettivo polmonare.
Il Pontefice è rientrato da 6 giorni a Casa Santa Marta dopo la degenza al Gemelli. Proseguono le terapie, ridotta l’ossigenazione ad alti flussi con le cannule nasali di giorno ed è iniziata la riduzione anche di notte. Esami del sangue normali.
Nella seconda catechesi dedicata a “La vita di Gesù. Gli incontri", Francesco si sofferma sul colloquio fra Cristo e la samaritana. “Gesù ci attende e si fa trovare proprio quando pensiamo che per noi non ci sia più speranza” e ci aiuta “a rileggere in modo nuovo” la nostra “storia”.