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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (22 luglio 2025)
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  • Dalla passione per l’arte di Paolo VI un museo che accoglie 7000 opere

    di Cristina Uguccioni

    «Ho sempre frequentato gli artisti, li ho sempre segretamente amati e quando posso, malgrado il loro pudore feroce, cerco di parlare con loro»: con queste parole Giovanni Battista Montini, papa Paolo VI, descriveva il suo speciale rapporto con gli artisti del proprio tempo, un rapporto fatto di dialogo, familiarità, interesse, e anche sforzo di comprensione del loro lavoro.

    Questo rapporto, vivo e fecondo, ha dato vita a un originale Museo, la «Collezione Paolo VI – arte contemporanea» che ha sede a Concesio (in provincia di Brescia), a poche decine di metri dalla casa natale di Montini. Non è un’esposizione di arte sacra né liturgica: è una straordinaria raccolta di opere di grande valore che è nata, appunto, dal rapporto amichevole che Montini ha intrattenuto con molti artisti durante tutta la sua vita. È un patrimonio di dipinti, disegni, stampe, medaglie, sculture del Novecento di artisti quali Marc Chagall, Henri Matisse, Salvador Dalí, Lucio Fontana, Giorgio Morandi, Pablo Picasso, René Magritte, Georges Rouault, Felice Casorati, Mario Sironi, Emilio Vedova, Renato Guttuso, Giacomo Manzù, Giò e Arnaldo Pomodoro, Jean Guitton, Aligi Sassu. Nel corso degli anni, in molti casi le opere furono donate dagli artisti a Paolo VI direttamente. In altri casi invece furono regalate al suo segretario, don Pasquale Macchi, il quale, a partire dal 1964, proprio per volere del Pontefice, cominciò ad adoperarsi per costituire la Collezione di Arte Religiosa Moderna presso i Musei Vaticani che venne poi inaugurata da Paolo VI nel 1973. Don Macchi contattava gli artisti, li andava a trovare nei loro studi, chiedeva donazioni per la costituenda Collezione vaticana a nome del Papa: pittori e scultori cedevano opere per questa Collezione, ma spesso aggiungevano un regalo personale destinato al Papa o allo stesso don Macchi.

    La collezione

    Attualmente nel Museo sono esposte in modo permanente circa 270 delle 7000 opere conservate. Nell’itinerario principale di visita si possono ammirare prevalentemente opere pittoriche. Vi sono inoltre una sezione dedicata alle opere di grafica e una riservata alla scultura e alla medaglistica.

    «L’Associazione Arte e Spiritualità – Centro studi Paolo VI sull’arte moderna e contemporanea» è l’ente senza scopo di lucro che gestisce il Museo: ne è direttore il professore Paolo Sacchini. «L’Associazione – racconta – realizza la propria missione statutaria attraverso la ricerca, la valorizzazione e la promozione degli apporti offerti dall’arte all’arricchimento spirituale della vita degli uomini e delle donne del nostro tempo, in armonia con i convincimenti espressi da Paolo VI su questo tema. Basti ricordare la celebre «Lettera agli artisti» del 1975 e il famoso «Discorso agli artisti» del 1964. Il seme gettato dal Pontefice è vivo e il nostro Museo ne è un frutto. Proprio per onorare la fecondità di questo seme a favore di tutta la Chiesa, offriamo un ricco programma di iniziative accomunate da un unico tema, il rapporto tra arte contemporanea e spiritualità. Ogni anno proponiamo tre mostre, conferenze, laboratori didattici per bambini, visite guidate per scolaresche, insegnanti, studenti universitari, gruppi parrocchiali, famiglie. Abbiamo anche promosso il Premio Paolo VI riservato ad artisti residenti in Italia. Collaboriamo con istituzioni pubbliche e private; ad esempio, con la biblioteca di Concesio abbiamo ideato il progetto «Artoteca»: selezioniamo opere di artisti contemporanei che poi la biblioteca espone e che i privati possono prendere in prestito per alcune settimane. Abbiamo anche avviato il progetto «FuoriMuseo!», che prevede il prestito temporaneo di nostre opere ad altri musei». La Collezione Paolo VI continua ancora oggi ad acquisire nuovi lavori: in particolare, nel 2011, si è arricchita di oltre duecento opere – realizzate da importanti protagonisti dell’arte contemporanea italiana – grazie alla donazione della CEI, che ha deciso di offrire le tavole originali del Nuovo Lezionario. Inoltre, ogni anno il Museo acquisisce un limitato numero di opere ricevute in regalo dagli artisti e accettate a seguito di una rigorosa valutazione del Comitato Scientifico della Collezione. «Il pensiero di Paolo VI sul legame tra arte e spiritualità e sull’alleanza tra Chiesa e mondo dell’arte costituisce un’eredità di grande rilevanza e originalità», osserva il professore Sacchini. «Il nostro auspicio, e l’obiettivo del nostro lavoro, è che questa eredità, raccolta e approfondita, dalla quale sono nate felici alleanze e riuscite esperienze, possa contribuire a generare e rafforzare l’amicizia degli uomini e delle donne con Cristo, cui Paolo VI sommamente si dedicò».

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