Skip to content
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (15 gennaio 2025)
Catt
  • “Disciplina, fede e servizio”, una ex guardia svizzera entra in seminario

    “Disciplina, fede e servizio”, una ex guardia svizzera entra in seminario

    “Sono tornato a indossare una specie di uniforme, ma non così colorata”. Scherza Didier Grandjean, dal 2011 al 2019 guardia svizzera, incarico che ha lasciato per entrare in Seminario nella Diocesi di Friburgo, in Svizzera. Il giovane, 34 anni, è tornato quest’estate in Vaticano per svolgere diverse missioni come assistente del prestigioso corpo al servizio del Papa.

    La Guardia Svizzera, trampolino di lancio per la vocazione

    Il suo background familiare è sempre stato segnato dalla religione, ma anche dal suo cantone d’origine, Friburgo, che ospita una delle quattro facoltà teologiche cattoliche della Svizzera (assieme a Lucerna, Coira e Lugano) e viene talvolta definita la “Roma della Svizzera”.

    In occasione del 500.mo anniversario della fondazione della Guardia Svizzera nel 2006, Grandjean si era imbattuto in un opuscolo pubblicitario durante uno delle numerose riunioni informative del corpo pontificio: “Ho sempre tenuto questo opuscolo sul mio comodino, è sempre rimasto con me”, racconta ai media vaticani. “Quel ricordo mi ha accompagnato per tutta la mia futura carriera e non mi ha mai abbandonato. Quella riunione è stata la molla che mi ha spinto a entrare nella Guardia”. Sebbene Didier avesse completato la scuola reclute, requisito fondamentale per entrare nell’esercito più antico del mondo, la sua motivazione a servire il Papa e la Chiesa era soprattutto religiosa.

    Il contatto con i pellegrini come catalizzatore della fede

    Quando Didier si è unito alla Guardia Svizzera nel 2011, all’età di 21 anni, ha scoperto il mondo del Vaticano e questo lo ha aiutato ad approfondire la sua fede. Il servizio poliedrico, in particolare i posti di controllo all’ingresso di Sant'Anna e del Palazzo del Sant’Uffizio, sono stati punti di vicinanza con i pellegrini di tutto il mondo. “Durante il mio servizio sono stato spesso a contatto con i pellegrini, che mi hanno colpito molto, soprattutto per la loro fede, molto profonda, che mostravano in modo molto palese”. In alcune situazioni sono prevalse anche la solitudine e la monotonia: “C’erano anche momenti in cui eravamo soli ai posti di servizio nel Palazzo Apostolico. Ho usato questi momenti per pregare, riflettere e pensare”.

    Rispondere a una chiamata

    Preghiera, meditazione e riflessione, unite agli incontri intorno alla Basilica di San Pietro, hanno forgiato la vocazione di Didier Grandjean e lo hanno condotto sulla strada del sacerdozio. È stata una scoperta molto graduale, come lui stesso spiega: “La parola ‘vocazione’ deriva da ‘vocare’, che in latino significa ‘chiamare’. È una chiamata, appunto, qualcosa che si sente dentro. Per me, questa chiamata si è sviluppata gradualmente. Non è stata un’illuminazione improvvisa. Credo che vari da persona a persona, ma per me è stato un processo graduale in cui ho capito che Dio mi stava invitando a fare qualcos’altro”.

    “Vai, questa è la tua strada”

    Dopo aver preso la decisione di entrare in seminario, il ragazzo ha ricevuto un grande sostegno dalla famiglia e dagli amici. “È stata una grazia immensa che tutti mi abbiano sostenuto e che nessuno abbia voluto dissuadermi dall’intraprendere questo cammino”, racconta emozionato. Ciò che lo ha particolarmente commosso è stato poter dare la notizia a suo padre, scomparso nel 2018. “È stato molto bello, perché mio padre mi ha incoraggiato, così come mia nonna, con la quale avevo un rapporto stretto e che è venuta a mancare un anno dopo. So che ora entrambi vegliano su di me dal cielo”. “Vai, questa è la tua strada”, sono state le parole precise di suo padre.

    Nonostante lo scetticismo di alcuni, queste reazioni estremamente positive gli hanno dato la forza e la fiducia che lo aiutano ancora oggi: “Ho avuto la sensazione che Dio mi stesse chiamando ad altro, a continuare a servirlo, ma in un modo diverso”.

    Continua a leggere su Vatican News

    News correlate