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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (10 luglio 2025)
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  • Fare Sinodo in Ticino: la «magia dell’incontro»

    Una sorta di «magia dell’incontro» – usa queste parole per descrivere un primo frutto del Sinodo in Ticino - don Sergio Carettoni - che con l’équipezone reti pastorali della diocesi di Lugano (EZRP) ha coordinato in Diocesi la consultazione del Sinodo della Chiesa Universale 2021-2023, iniziata il 17 ottobre e conclusasi, nella fase locale, a fine dicembre 2021. Un successo non solo misurabile dalla quantità di risposte pervenute. «La vera sorpresa – per don Sergio - è il contenuto, che non riguarda solo gli aspetti della vita della Chiesa in Ticino, ma in primo luogo il forte desiderio di dialogo, di essere ascoltati».

    Don Carettoni, qual è una sua prima lettura delle risposte pervenute dalla consultazione in Ticino?

    Le risposte mostrano un alto livello di attenzione a quello che è il vissuto della comunità ecclesiale, non solo quando accadono fatti di cronaca, ma nella ferialità, nella semplicità delle relazioni. Negli scritti si evidenzia ancora un buon grado di speranza per le cose che riguardano Dio, nella propria storia. Soprattutto emerge la volontà dei partecipanti di comunicare la loro lettura della realtà, le loro idee. E questo offre spunti notevoli per un approfondimento e un dialogo interno alla vita della Chiesa. Sono certamente i temi esistenziali a mostrarsi cruciali, come il bisogno di ascolto e di autenticità.

    In questi mesi sono emerse anche alcune voci critiche che hanno sottolineato il poco tempo a disposizione e la difficoltà di comprensione delle domande. C’era modo di porvi rimedio?

    Il testo di Roma con i 10 temi sinodali era scritto in un linguaggio universale, fatto per rivolgersi a persone di ogni continente. La richiesta era di calare i temi nel concreto, culturale e sociale, di ogni realtà locale. In Ticino, mons. Lazzeri ha incaricato l’équipe diocesana ZRP di apportare alcuni adattamenti. Si è poi invitato ogni singolo gruppo e realtà a ritradurre nel proprio modo di comprensione i temi. Ma, più che le domande di Roma, il focus era sulla possibilità di accendere dei dialoghi. I tempi certamente erano stretti, ma l’intenzione del vescovo -che risponde all’auspicio del Papa per tutta la Chiesa - è che l’atteggiamento generato dal Sinodo diventi uno stile di vita all’interno delle nostre comunità parrocchiali, di rete pastorale e diocesane.

    Cosa succederà delle tante risposte pervenute, oltre alla prevista sintesi da inviare alla Conferenza dei vescovi svizzeri?

    Si tratta di un materiale preziosissimo di riflessioni, considerazioni, consigli e anche prese di posizione molto importanti. L’équipe diocesana ZRP ora farà una rilettura di quanto è stato restituito, tema per tema, fino ad arrivare a stendere una sintesi generale da inviare alla segreteria dei vescovi.Subitodopo,l’équipeinizierà a leggere ogni singola relazione per cogliervi quelli che sono gli elementi di riflessione e i suggerimenti che andranno poi a costituire la lettura della nostra situazione di Chiesa in Ticino. Questo secondo lavoro comporterà un tempo di profonda analisi, libero da ogni pregiudizio, ma con il preciso intento di ascoltare quelli che sono i moti dello Spirito Santo nella nostra realtà e ancor di più capire la volontà di Dio sulla Chiesa in Ticino.

    Sono previste delle iniziative in Ticino per approfondire lo stile sinodale della Chiesa?

    Mons. Lazzeri ha chiesto alle zone reti pastorali e a tutta la comunità ecclesiale di rimettere mano alla sua lettera pastorale “I cristiani? Quelli della via!”. L’intenzione è di far crescere all’interno del cammino diocesano - in modo permanente e costitutivo – un volto di Chiesa sinodale: fatto di incontro, ascolto, condivisione del cammino delle altre persone. Nella lettera pastorale è contenuto un altro concreto esercizio: la proposta di interrogarsi nelle nostre comunità sulla necessità di dare vita a dei “laboratori di speranza”. L’invito è ad ogni realtà di dar visibilità alla creatività dello Spirito. Inoltre, oltre ai gremi consultivi pastorali della diocesi , consiglio presbiterale e consiglio pastorale diocesano, ora l’attenzione si focalizza all’interno delle 24 reti pastorali affinché, insieme ai laici coinvolti, prendano forma i consigli pastorali di rete.

    Questionario sinodale: ampia la partecipazione

    La consultazione sinodale in Ticino è iniziata il 17 ottobre 2021 e si è conclusa il 31 dicembre 2021, con la concessione di una proroga fino al 23 gennaio 2022 per tutte quelle realtà che non erano riuscite ad ultimare la stesura delle loro relazioni entro la data prevista. In totale sono arrivati in Curia circa 150 documenti contenenti le risposte di gruppi, zone reti pastorali e realtà ecclesiali, su un invio di 107 questionari. Tutte le 24 zone reti pastorali hanno risposto e nelle stesse al 99% sono stati coinvolti anche fedeli laici. Tutte le associazioni, movimenti e gruppi diversi che hanno ricevuto la documentazione dalla Curia hanno inviato una loro relazione. Inoltre, sono pervenute circa una trentina di relazioni di singole persone.

    L’équipe diocesana zone reti pastorali

    Il vescovo di Lugano Valerio Lazzeri ha rinnovato – tramite decreto vescovile del 24 gennaio 2022 – per il periodo 2022-2025 l’équipe diocesana zone reti pastorali nella seguente composizione: Asnaghi suor Roberta, don Sergio Carettoni (coordinatore), Cavallini Andrea, don Marco Dania, il diacono Marcel Mattana, fra’ Boris Muther, Vonzun Cristina e Zaninelli Tiziana.

    di Cristina Vonzun

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