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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2024)
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  • «Il desiderio di una nuova vita è molto più forte della ferita subìta»

    «Il desiderio di una nuova vita è molto più forte della ferita subìta»

    di Francesco Muratori*

    Sono diversi anni che, per Strada Regina, siamo impegnati sul fronte degli abusi in ambito della Chiesa Cattolica. Abbiamo incontrato tantissime vittime, o meglio sopravvissuti come sono soliti desiderare essere chiamati, in giro per la Svizzera e anche all’estero. Abbiamo ascoltato e fatto domande senza sconti all’istituzione Chiesa e abbiamo sostenuto tutto quello che viene messo in campo per chiudere con questa piaga. Abbiamo riportato fedelmente separando bene i giudizi, umanamente inevitabili, e fatti di attualità.
    Ma posso dire che tutta questa esperienza acquisita sul campo, negli anni, non è servita a prepararmi all’incontro con la prima vittima di abusi che in Ticino decide di parlare, senza l’anonimato. La forza dirompente del parlare la stessa lingua madre, cosa che non è avvenuta in giro per la Svizzera, la consapevolezza diavere punti di vista differenti ma un unico obiettivo e soprattutto quello che mi ha di più colpito è stata la serenità di Raffaella Raschetti che ha guarito, nel tempo, la sua ferita.
    Raffaella Raschetti ha subìto violenze e abusi da parte di don Ugo Campana, lui 65 anni, lei 10, ad Osogna. Abusi prolungati nell’arco di 5 anni. Processato e condannato a 2 anni e 3 mesi il sacerdote è poi morto dopo qualche tempo.
    Adesso, nello scrivere queste righe, ripercorro mentalmente il percorso che sabato vi proponiamo a Strada Regina, su La1 alle 18:35. Ci sono alcune cose che probabilmente non ascolterete così come le ho accolte io. Raffaella Raschetti è riuscita a separare la Chiesa, il bene da essa compiuto, e il male degli uomini. Sono due cose distinte che aprono lo sguardo verso una nuova vita che ogni sopravvissuto ad abusi nella Chiesa cattolica vuole avere. E soprattutto indicano una strada a tutta la comunità Chiesa: le vittime di abusi non sono solo quella ferita. La vita che desiderano è molto di più ed è un messaggio anche per chi nella Chiesa e nella politica pensa che la denuncia penale/ecclesiale e i risarcimenti siano l’unico scopo.
    Bisogna ripartire dal desiderio di vita. E Raffaella Raschetti membro della nuova associazione GAVA, il Gruppo di ascolto vittime di abusi in ambito religioso nato due giorni fa in Ticino, è la più grande e la più forte sostenitrice di questa nuova vita.

    * Conduttore di Strada Regina

    Ticino, un orecchio attento per le vittime di abuso in ambito religioso: si presenta l'associazione indipendente GAVA (catt.ch)

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