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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (11 luglio 2025)
CATT
  • Mauro Clerici in visita al centro medico di «Caritas», dove lavora la missionaria ticinese Maria Laura Pron

    «Il nostro sogno di una Chiesa meno chiusa e più missionaria»

    Anche la Commissione Missionaria della Svizzera Italiana (CMSI) in occasione del Sinodo si è incontrata per riflettere sul cammino della Chiesa oggi e sul percorso della Conferenza attiva in diocesi fin dagli anni ‘70. L’aspetto fondamentale emerso, come ci confida Mauro Clerici – Presidente della CMSI –, è che «sul nostro territorio la missione è attualmente un po’… “sopita”. Negli ultimi anni l’apertura delle realtà parrocchiali verso la missione ad gentes si è ridotta molto. Fortunatamente per noi, continuiamo ad avere i progetti missionari diocesani che ci riportano all’essenza del nostro lavoro».

    Proprio su questa linea, la CMSI ha recentemente creato una nuova struttura definita Forum che «ha l’obiettivo di riunire tutte quelle associazioni, ONG, gruppi missionari locali che già lavorano nella stessa direzione, in modo da avere un luogo comune di scambio e di aiuto vicendevolmente per avanzare». Un bel modo per essere Chiesa e per camminare insieme anche se, come ci confida Clerici, tanti di questi gruppi sono ora in difficoltà perché «negli ultimi anni non c’è stato quel ricambio generazionale necessario per la continuità dell’attività: ora poniamo delle grandi speranze sulle reti di incontro che stanno nascendo nella diocesi. Inoltre, ci stiamo lanciando maggiormente sull’aspetto della comunicazione e dall’anno scorso abbiamo avviato una newsletter, abbiamo rinnovato il sito e il nostro bollettino; poi, in collaborazione con Caritas, abbiamo iniziato a produrre brevi video sui social e su TeleTicino dal titolo “Cose dell’altro mondo”, nei quali vengono presentati Paesi del Terzo mondo che spesso ospitano missionari della Svizzera italiana».

    Ma l’attività della CMSI comprende anche la formazione dei giovani che in estate, covid permettendo, vivono esperienze di missione. Inoltre, negli ultimi anni la Conferenza Missionaria si è presa a cuore i preti stranieri che arrivano in diocesi: «Li vediamo come missionari e per questo vogliamo che si sentano accolti e cerchiamo di offrire loro una minima formazione sulla nostra cultura, la nostra storia e la nostra religiosità ». Piccoli grandi passi attraverso i quali la Conferenza Missionaria continua ad operare sul territorio diocesano per ricordare a tutti che «la missione ad gentes non è un aspetto da vivere esclusivamente ad ottobre, nel mese dedicato alle missioni, ma deve essere parte integrante della vita delle nostre comunità. Il battesimo ci rende tutti missionari, ovunque e sempre, questo purtroppo ce lo dimentichiamo molto spesso».

    «Dal confronto sinodale all’interno della nostra commissione – confida Clerici – è emerso il desiderio di chiedere alla nostra Chiesa di essere un po’più missionaria e meno chiusa in sé stessa. Siamo convinti che mandare i sacerdoti in terra di missione non sia per la diocesi una perdita, ma anzi un arricchimento perché dopo qualche anno rientreranno portando l’esperienza vissuta». Il Sinodo è stato dunque occasione per la CMSI per puntare il riflettore su una realtà – quella missionaria – che negli ultimi anni ha vissuto un certo assopimento: «Nelle nostre comunità – conclude Mauro - manca lo spirito missionario. Come dice sempre papa Francesco noi tutti dovremmo uscire dalle nostre realtà, andare incontro a coloro che si sono allontanati, che si sono intiepiditi. Se la missione non fa parte delle nostre comunità non possiamo pretendere di esportarla da altre parti».

    di Silvia Guggiari

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