di Silvia Guggiari
Le condizioni di salute di papa Francesco, la proposta dei Quaresimali, gli eventi giubilari in diocesi sono i temi di cui abbiamo parlato con il vescovo Alain de Raemy, amministratore apostolico della diocesi di Lugano, che abbiamo incontrato in occasione dell’inizio della Quaresima.
Mons. Alain, sono ore di apprensione per papa Francesco, ricoverato all’ospedale Gemelli dal 14 febbraio. Anche la Conferenza dei Vescovi Svizzeri ha invitato i fedeli alla preghiera: le va di affidarci un suo pensiero?
Il giorno della sua elezione, il primo atto del suo pontificato affacciato dal balcone su piazza San Pietro è stato quello di chinarsi per chiedere al popolo di Dio di invocare lo Spirito Santo su di lui. Da quel giorno, papa Francesco non ha mai concluso alcun incontro senza chiedere di pregare per lui: un atto che in questo momento acquista ancora più importanza.
Nonostante la propria sofferenza e la malattia, Papa Francesco continua a mantenere lo sguardo sul suo popolo…
Spesso, in queste circostanze, le persone si chiudono in sé stesse, ci si lamenta e non si trova una ragione per vivere. Dal Papa ci arriva la testimonianza di come dalla malattia si può capire ancora di più quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri, come lui adesso ha bisogno delle cure eppure continua a prendersi cura di noi.
Con l’inizio della Quaresima riprendono i Quaresimali il giovedì sera ogni settimana da un vicariato diverso della diocesi. Una bella occasione per incontrare i fedeli e portare il messaggio cristiano. Che esperienza è stata gli scorsi anni?
Quando sono arrivato avevo cominciato a tenere questi momenti solamente online perché era la pratica che si era instaurata dopo la pandemia. Percepivo la gioia della gente, ma mancava il contatto vero e fisico. L’anno seguente abbiamo deciso così di farlo in presenza girando da un vicariato all’altro con il collegamento in streaming. In questo modo ho la possibilità di vedere la gente e avere uno scambio con i fedeli, ed è l’occasione per girare la diocesi e scoprire le differenze tra le diverse regioni.
In occasione dell’anno Santo, nei cinque incontri in programma, presenterà le «formelle » che compongono la Porta Santa della Basilica di San Pietro. Di cosa ci parlano?
Mi sono reso conto che la Porta Santa, che avremo occasione di vedere durante il pellegrinaggio diocesano a Roma, ha un forte legame con la Svizzera e il Ticino perché è stata donata nel 1949 da Francesco von Streng, che all’epoca aveva i l titolo di vescovo di Lugano e Basilea (la diocesi di Lugano fu formalmente unita fino al 1968 alla diocesi di Basilea, ndr), come ringraziamento a Dio per aver risparmiato la Svizzera dalla II Guerra mondiale e per la canonizzazione di san Nicolao della Flue. Attraverso le 16 formelle realizzate dall’artista Vico Consorti, la porta sviluppa il tema della misericordia di Dio che è stato al centro del Giubileo straordinario indetto da papa Francesco nel 2015: la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, l’annunciazione a Maria, la pecorella smarrita, il figlio prodigo, il battesimo di Cristo, il buon ladrone, la peccatrice, l’apparizione di Gesù a S. Tommaso, la Pentecoste e la conversione di San Paolo, fino alla raffigurazione dell’apertura della Porta Santa… È un cammino di fede nella misericordia di Dio, e se Dio è misericordia la speranza c’è sempre.
Dopo il Giubileo del mondo educativo, il 9 marzo è in programma il giubileo della disabilità. I fedeli come vivono questi incontri?
Nella sua semplicità, il Giubileo del mondo dell’educazione, con un momento di condivisone seguito dalla messa, è stato una bella occasione che ha consentito ai presenti di prendere coscienza di quanto si potrebbe fare di più condividendo idee e riflessioni tra cattolici impegnati in questo campo. Lo scopo del Giubileo non è festeggiare per un anno e poi tornare alla normalità, ma è proprio quello di dare uno slancio nei diversi ambiti che formano la nostra Chiesa.
Nel calendario giubilare in diocesi sono stati aggiunti due eventi: uno dedicato ai consigli parrocchiali e uno per i famigliari in lutto. Ce li può presentare?
I consigli parrocchiali sono costituiti da laici volontari che si spendono per il bene della comunità e che spesso devono risolvere questioni non semplici anche finanziarie e di grande responsabilità. È per questo che ho pensato di dedicare loro una giornata che si terrà all’Elvetico il 14 giugno e che comincerà con una simpatica sorpresa per poi offrire un momento di scambio e di riflessione. Il 7 settembre vivremo poi il Giubileo rivolto ai familiari colpiti dal lutto di un figlio. Il Giubileo dovrebbe essere l’occasione per ravvivare la speranza: chi ha più bisogno di speranza di coloro che stanno soffrendo in modo così intimo e contro natura? Sarà un evento molto delicato, durante il quale mi piacerebbe dare la parola a situazioni diverse con lo scopo di far sentire tutti meno soli, segno di una Chiesa che vuole farsi carico della sofferenza dei suoi fedeli.
Gli eventi giubilari sono tanti, non crede ci sia il rischio di perdersi?
No, anzi, sono molto contento perché percepisco una diocesi viva. Il primo scopo del Giubileo è quello di invitare ogni fedele a compiere un pellegrinaggio: c’è la proposta del pellegrinaggio a Roma, di quello nazionale ad Einsiedeln, di quello diocesano a Lourdes, e del pellegrinaggio parrocchiale nei diversi vicariati. Mi piacerebbe che ognuno cogliesse almeno uno di questi inviti, ben cosciente che il più grande pellegrinaggio è quello interiore ed esteriore della carità, possibile a tutti.
I Quaresimali si tengono a rotazione nei vari Vicariati della Diocesi e vengono trasmessi in diretta streaming sul canale Youtube della Diocesi di Lugano il giovedì dalle 20.15. I Quaresimali possono essere visionati anche in differita, sempre sullo stesso canale Youtube. Ecco il calendario: 6 marzo, Vicariato del Bellinzonese, Chiesa del Sacro Cuore, Bellinzona; 13 marzo, Vicariato del Luganese e del Malcantone-Vedeggio, Collegio Pio XII, Breganzona-Lucino; 20 marzo, Vicariato del Locarnese, Aula Magna del Collegio Papio; 27 marzo, Vicariato del Mendrisiotto, Sala della Nunziatura, Balerna; 3 aprile, Vicariato delle Tre Valli, Centro parrocchiale, Bodio.
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