"Una questione delicata, perché è una questione di disciplina della Chiesa”. Così mons. Jaime Spengler, arcivescovo di Porto Alegre e presidente del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), che l’8 dicembre riceverà la berretta cardinalizia dalle mani del Papa, ha definito la questione dei “viri probati”, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il briefing dell'8 ottobre 2024 in sala stampa vaticana in occasione del Sinodo. “Non so se potrebbe essere la migliore soluzione alla carenza di preti, ma abbiamo bisogno di franchezza e di apertura per affrontarla”. “È un cammino”, ha commentato: “In diocesi stiamo investendo sui diaconi permanenti: forse in futuro questi uomini sposati potranno anche essere ordinati presbiteri per una comunità specifica”. “In alcune zone dell’Amazzonia ci sono comunità di fedeli che devono aspettare mesi o addirittura anni per poter celebrare l’Eucaristia”, ha concluso: “Non ho risposte preconfezionate, ma dobbiamo affrontare con coraggio la questione”.
Nel corso del briefing sui lavori sinodali Paolo Ruffini ha riferito dell'esito della colletta allestita ieri tra i partecipanti all'assise. Sono stati raccolti 62 mila euro attraverso la colletta per le persone vittime della guerra a Gaza. Lo ha reso Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione del Sinodo, nel briefing con i giornalisti in Sala stampa vaticana, introdotto dal vicedirettore Cristiane Murray. Al tavolo presenti anche tre dei 21 cardinali cardinali eletti da Papa Francesco domenica scorsa: l'arcivescovo di Abidjan in Costa d’Avorio, monsignor Ignace Bessi Dogbo, monsignor Tarcisio Isao Kikuchi, arcivescovo di Tokyo, e monsignor Jaime Spengler, arcivescovo di Porto Alegre in Brasile.
fonti: sir/vaticanmedia/redazionecatt
La Sala Stampa della Santa Sede informa sulle condizioni di salute del Pontefice, convalescente nella sua residenza vaticana. Francesco di umore buono, lavora e concelebra ogni giorno la Messa in cappellina. Nei giorni scorsi analisi del sangue e una lastra che ha mostrato un miglioramento del quadro infettivo polmonare.
Il Pontefice è rientrato da 6 giorni a Casa Santa Marta dopo la degenza al Gemelli. Proseguono le terapie, ridotta l’ossigenazione ad alti flussi con le cannule nasali di giorno ed è iniziata la riduzione anche di notte. Esami del sangue normali.
Nella seconda catechesi dedicata a “La vita di Gesù. Gli incontri", Francesco si sofferma sul colloquio fra Cristo e la samaritana. “Gesù ci attende e si fa trovare proprio quando pensiamo che per noi non ci sia più speranza” e ci aiuta “a rileggere in modo nuovo” la nostra “storia”.