Giornata di festa a Morbio Inferiore domenica 28 ottobre per l’inaugurazione degli interventi di consolidamento e restauro del campanile e delle facciate della chiesa di San Giorgio, che, con il suo tanto semplice quanto suggestivo romanico, rimane una delle chiese più antiche della regione e dell’intero Ticino. I lavori, iniziati negli scorsi mesi primaverili e assolutamente necessari soprattutto per la staticità dell’edificio, sono appena terminati a piena soddisfazione di tutti, come ben sottolineato dal Presidente del Consiglio parrocchiale, Battista Ponti, nel suo messaggio di benvenuto e di riconoscenza al Vescovo per la sua presenza tanto gradita quanto significativa. Mons. Lazzeri ha presieduto l’Eucaristia esprimendo nel suo saluto iniziale la gioia per questo incontro. Nell’omelia, ricollegandosi al brano evangelico proposto dalla liturgia e riferito alla guarigione del cieco nato, ha richiamato significato e valore della strada sulla quale cammina Gesù. Strada quale invito, colto da alcuni, voluto o possibile per altri al seguito del Maestro. Per coloro che sono impossibilitati a percepirlo è necessario che qualcuno richiami e persino gridi il nome di Gesù, affinché anche chi non lo vede, possa avvertirne la presenza e a sua volta seguire il Maestro che dona luce di verità. Ne derivano significato e valore della testimonianza, come annuncio e richiamo.
Durante l’Eucaristia, accompagnata dal canto della Corale S. Maria dei Miracoli diretta dal maestro Franco Caccia, il Vescovo ha pure benedetto un’opera artistica che ripresenta il mistero del Calvario, abbinando in un suggestivo accostamento il passato al presente. Le tre croci infatti sono state realizzate utilizzando parte dei tiranti che un tempo avevano una funzione statica nel campanile, mentre la piccola scala, vista quale nuovo simbolo di ascesa al “luogo santo”, è invece in legno di castagno antico proveniente dai recenti restauri della chiesa di Balerna. Il monte è stato allestito assemblando masselli in marmo di Arzo, con infiltrazioni di giallo, bianco e viola nella vecchia macchia grigia. Pietra antica quindi riutilizzata in forma moderna. Tale opera, interamente offerta alla chiesa di San Giorgio e realizzata dall’artista Fabio Masdonati, accosta di conseguenza il passato all’oggi, trasmettendo attraverso il linguaggio privilegiato dell’arte, un messaggio tanto antico e sempre nuovo.
Questa chiesa, come ben rilevato in occasione delle ricerche archeologiche eseguite negli anni settanta del secolo scorso durante il suo restauro interno, ha conosciuto un interessante cammino di crescita, passando dal primo saccello dell’alto medioevo a successivi ampliamenti fino all’ultimo risalente al XV secolo, con l’aggiunta nel XVI secolo dell’attuale area presbiteriale.
Gli interventi di consolidamento e restauro, diretti dall’arch. Luca Giordano, hanno ridato una globale armonia a questo sacro edificio nel pieno rispetto peraltro della sua storia.
Gianni Ballabio