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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (11 gennaio 2025)
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  • Papa Francesco per la solennità dei Santi Pietro e Paolo:

    Papa Francesco per la solennità dei Santi Pietro e Paolo: "Tutti possono entrare nel Regno di Dio"

    Guarda ai patroni di Roma, Papa Francesco: Pietro, "il pescatore di Galilea che Gesù fece pescatore di uomini"; Paolo, "il fariseo persecutore della Chiesa trasformato dalla Grazia in evangelizzatore delle genti”. La loro storia, il loro zelo apostolico, siano esempio per tutti nonché lo sprone a "costruire una Chiesa e una società dalle porte aperte", dice ai circa 5500 fedeli riuniti per la Messa della Solennità di oggi, 29 giugno, dei due apostoli nella Basilica vaticana, luogo in cui è custodita la statua del primo vicario di Cristo, a cui milioni di persone ogni anno rendono omaggio.

    Le chiavi di umiltà, costanza, pazienza, servizio: il messaggio all'Angelus

    Quale è il significato profondo del simbolo delle chiavi con cui Pietro viene raffigurato nell'iconografia e di cui si parla nelle Scritture? Sono chiavi per aprire, non per chiudere. Questo il messaggio espresso da Francesco all'Angelus nella solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, in cui sottolinea per due volte che "un’autorità che non è servizio è dittatura".

    Le chiavi, spiega il Papa che in mattinata aveva presieduto la Messa nella Basilica vaticana, rappresentano il ministero di autorità che Gesù gli ha affidato a servizio di tutta la Chiesa. Il Pontefice si sofferma su un aspetto fondamentale per sottolineare il Regno dei Cieli non è una reggia inaccessibile ma un ambiente poroso.

    Le chiavi di Pietro, infatti, sono le chiavi di un Regno, che Gesù non descrive come una cassaforte o una camera blindata, ma con altre immagini: un piccolo seme, una perla preziosa, un tesoro nascosto, una manciata di lievito (cfr Mt 13,1-33), cioè come qualcosa di prezioso e di ricco, sì, ma al tempo stesso di piccolo e di non appariscente. Per raggiungerlo, perciò, non serve azionare meccanismi e serrature di sicurezza, ma coltivare virtù come la pazienza, l’attenzione, la costanza, l’umiltà.

    Aiutare tutti a trovare la via per entrare

    Francesco precisa che Pietro per primo, per aprire la porta a Gesù, ha dovuto convertirsi e, ricorda, "non è stato facile" per lui. Ha peraltro dovuto capire che l’autorità è un servizio. L'apostolo ha sperimentato "non senza fatica e con tante cadute" la sequela fino al martirio, nell'adesione allo spirito originario del messaggio di Cristo. 

    La missione che Gesù affida a Pietro non è quella di sbarrare le porte di casa, permettendo l’accesso solo a pochi ospiti selezionati, ma di aiutare tutti a trovare la via per entrare, nella fedeltà al Vangelo di Gesù. A tutti. Tutti, tutti tutti possono entrare.

    Pietro non era perfetto ma umile e onesto

    Come di consueto, la catechesi all'Angelus domenicale, si conclude con una serie di domande poste dal Papa per il discernimento personale e comunitario. Tra questi interrogativi centrali: siamo custodi accoglienti per gli altri? "E per farlo, mi lascio “limare”, addolcire, modellare da Gesù e dal suo Spirito, che abita in me?". È sempre l'esempio di Pietro, pur nei suoi limiti, a illuminarci.

    Pietro ha ricevuto le chiavi del Regno non perché era perfetto, no: è un peccatore; ma perché era umile e onesto e il Padre gli aveva donato una fede schietta (cfr Mt 16,17). Perciò, affidandosi alla misericordia di Dio, ha saputo sostenere e fortificare, come gli era stato chiesto, anche i suoi fratelli (cfr Lc 22,32).

    Vatican News/red

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