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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (15 luglio 2025)
CATT
  • Il cardinale Angelo Becciu

    Processo Becciu: un gran caos condito da intrighi vari?

    Fanno discutere e sollevano dubbi su tutto l’operato della magistratura vaticana le nuove rivelazioni pubblicate dal quotidiano italiano Il Giornale riguardo al processo che ho portato alla condanna del cardinale Angelo Becciu per la gestione dei fondi della Santa Sede. Il famoso processo chiamato dell’Immobile di Londra.

    Tra le carte depositate all’ONU dal finanziere Raffaele Mincione, emergono messaggi compromettenti tra Francesca Immacolata Chaoqui, una specie di faccendiera che opera attorno al Vaticano e Genevieve Ciferri, risalenti al 2023. In queste conversazioni, le due donne si confrontano esplicitamente sull’obiettivo di impedire l’assoluzione di Becciu in appello, fissato per il prossimo 22 settembre, mentre sulle chat che scagionano il cardinale Becciu dimostrando che il processo fu teleguidato dall’esterno, ha aperto un fascicolo il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi.

    Solleva non poche domande tuttavia - scrive la stampa italiana che ha seguito la vicenda fin dall’inizio - che a indagare sia colui che dall’inizio ha omissato le chat, pubblicate solo ora perchè depositate dalla difesa di Raffaele Mincione nel suo ricorso, per violazione dei diritti umani, agli organi dell’ONU. Ma Diddi già in aula due anni fa si è dichiarato estraneo alla vicenda, nonostante l’attivo scambio di messaggi con la signora Ciferri, invece di rinunciare al suo ruolo nel processo come sarebbe stato più logico.

    In ogni caso i nuovi documenti sembrerebbero confermare l’esistenza di una strategia per confezionare accuse false a carico di Becciu, con il coinvolgimento di monsignor Alberto Perlasca e del commissario della Gendarmeria vaticana Stefano de Santis. Perlasca, ex capo dell’Ufficio investimenti della Segreteria di Stato, inizialmente indagato, diventò in seguito il principale testimone dell’accusa, dopo aver redatto un memoriale nel 2020 su impulso della Chaoqui.

    Nonostante fosse stato scagionato nel 2021, la sua testimonianza viene descritta dai media italiani come incoerente durante l’interrogatorio in aula, piena di contraddizioni e amnesie. Nel novembre 2022, Chaoqui inviò un messaggio a Perlasca chiedendogli di non rivelare il suo ruolo, suggerendo che l’emergere del suo coinvolgimento avrebbe avuto conseguenze difficili da spiegare. Poco dopo, una chat con 126 messaggi tra Ciferri, Chaoqui e Diddi fu depositata dal Promotore stesso: solo otto messaggi erano in chiaro, suscitando nuove domande.

    Nella ricostruzione dei media italiani, da lì in poi è un susseguirsi di chat compromettenti. Il 13 gennaio 2023, Chaoqui e Ciferri furono interrogate separatamente. La prima negò qualsiasi macchinazione, la seconda chiese consiglio alla Chaoqui su cosa dire, temendo che le chat potessero essere desecretate. In uno dei messaggi, Chaoqui dichiarava chiaramente che l’obiettivo era impedire che Becciu fosse assolto. La difesa del cardinale ha chiesto l’accesso integrale alle chat, ma il Promotore ha opposto un rifiuto, affermando che è in corso un’indagine.

    Intanto, il 14 maggio 2024, la Ciferri ricevette una convocazione del Promotore per essere interrogata. Si rivolse subito alla Chaoqui, che sembrava già sapere su cosa sarebbe stata ascoltata. Nelle loro conversazioni emerge la preoccupazione di evitare che le chat possano essere considerate attendibili.

    Le rivelazioni hanno spinto Mincione a chiedere al Promotore di procedere per falsa testimonianza contro la Chaoqui. Emergono anche ipotesi di subornazione del testimone e traffico di influenze, legate a un presunto scambio di denaro tra Ciferri e Chaoqui. Un audio di 77 secondi, in mano a Mincione, potrebbe dimostrare il coinvolgimento del commissario De Santis, che avrebbe suggerito alla Chaoqui come orientare la testimonianza di Perlasca.

    L’appello contro la condanna di Becciu è fissato per il 22 settembre. Becciu ha sempre respinto ogni accusa, chiedendo soltanto che emerga la verità.

    Una vicenda che assomiglia ad un contortissimo labirinto, capace di far perdere il senso di orientamento a chi non è dentro a queste tematiche. Di conseguenza si resta in attesa di chiarimenti che forse arriveranno il 22 settembre.

    fonte: ilfarodiroma/red

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