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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (14 luglio 2025)
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  • Il Papa durante l'Angelus a Castel Gandolfo

    Papa Leone XIV all'Angelus: "Per vivere in eterno non occorre ingannare la morte, ma servire la vita"

    Dopo aver celebrato la Messa nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova, Papa Leone XIV ha raggiunto Piazza della Libertà a Castel Gandolfo per la recita dell’Angelus domenicale.

    Abbiamo – ha esordito il Pontefice “un desiderio costante nella nostra vita: il desiderio di salvezza, cioè di un’esistenza libera dal fallimento, dal male e dalla morte. Ciò che il cuore dell’uomo spera viene descritto come un bene da ereditare: non si tratta di conquistarlo con la forza, né di implorarlo come servi, né di ottenerlo per contratto. La vita eterna, che Dio solo può dare, viene trasmessa in eredità all’uomo come dal padre al figlio”.

    Pertanto – ha proseguito Leone XIV – “per ricevere il dono di Dio bisogna accogliere la sua volontà”, amando Dio e i fratelli: “così facendo, corrispondiamo all’amore del Padre: la volontà di Dio è quella legge di vita che Dio per primo pratica verso di noi, amandoci con tutto sé stesso nel Figlio Gesù. Gesù è la rivelazione del vero amore verso Dio e verso l’uomo: amore che si dona e non possiede, amore che perdona e non pretende, amore che soccorre e non abbandona mai. In Cristo, Dio si è fatto prossimo di ogni uomo e di ogni donna: perciò ciascuno di noi può e deve diventare prossimo di chi incontra lungo il cammino”.

    Guardando a Gesù – ha concluso – “anche noi siamo chiamati a portare consolazione e speranza, specialmente a chi è scoraggiato e deluso. Per vivere in eterno non occorre ingannare la morte, ma servire la vita, cioè prendersi cura dell’esistenza degli altri nel tempo che condividiamo. Questa è la legge suprema, che viene prima di ogni regola sociale e le dà senso”.

    Dopo aver recitato l’Angelus il Papa ha ricordato la beatificazione avvenuta ieri a Barcellona di Lycarion May “ucciso nel 1909in odio alla fede in circostanze ostili egli visse con dedizione e coraggio la missione educativa e pastorale. La testimonianza eroica di questo martire sia di stimolo per tutti in particolare a quanti operano per l'educazione dei giovani”.

    Non dimentichiamoci di pregare per la pace e per tutti coloro che a causa della violenza e della guerra si trovano in uno stato di sofferenza e di bisogno”, ha concluso Leone XIV che poi ha salutato gli abitanti di Castel Gandolfo: “sono contento di trovarmi qui in mezzo a voi e ringrazio tutti voi per la calorosa accoglienza”.

    ACI Stampa

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