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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (1 aprile 2025)
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  • Multimedia - CHIESE IN DIRETTA

    (Domenica 8.30 - RSI Rete Uno)

    Don Vitalini: l’uomo del dialogo - La Germania al voto, le chiese in piazza

    Don Vitalini: l’uomo del dialogo, di Chiara Gerosa Formatore, teologo, comunicatore: a 5 anni dalla morte guardiamo all’eredità di don Sandro Vitalini con tre ospiti che ci aiuteranno a scoprire alcune parole chiave della sua vita. Parole che ricorrevano nelle sue riflessioni parlate e scritte. Con il sorriso, ma anche con posizioni a volte dure e scomode, don Vitalini ha da sempre cercato di avvicinare l’uomo a Dio e sperato, fin nel suo testamento spirituale, in una vera fraternità La Germania al voto, le chiese in piazza, di Gaëlle Courtens Tra una settimana, il 23 febbraio, le tedesche e i tedeschi sono chiamati alle urne per decidere la composizione del Bundestag, il Parlamento federale. Il timore di un’ondata nera, capitanata dal partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AFD), ha indotto le chiese a scendere ecumenicamente in campo, partecipando attivamente anche alle grandi manifestazioni di piazza di queste settimane a favore dei principi democratici e per la coesione sociale. Insieme dicono che “non può dirsi cristiano chi vota per l’AFD”. Cosa c’è di non cristiano nell’ideologia dell’estrema destra? E in generale, che aria tira in questo periodo preelettorale? Ne parliamo con la pastora evangelica Susanne Labsch, già titolare della Christuskirche di Karlsruhe, esperta di ecumenismo internazionale, in questi giorni in visita in Ticino.

    Il diacono che ha rotto il silenzio sugli abusi - L’infosfera religiosa del Ticino - Chiese in diretta del 9.2.2025

    Il diacono che ha rotto il silenzio sugli abusi, di Chiara Gerosa Daniel Pittet è un uomo in piedi. Ma nella sua vita ha vissuto sofferenze tremende: per quattro anni, fra gli 8 e i 12 anni, è stato abusato da un frate. Oggi però è diventato diacono, a servizio della Diocesi di Losanna Ginevra e Friburgo e ascolta ogni giorno persone che hanno subito violenze. Ma come può una persona che ha subito abusi, oltre a provare a ricostruirsi e prendersi cura di sé, anche ritrovare un’appartenenza religiosa? L’infosfera religiosa del Ticino, di Gaëlle Courtens Che presenza hanno in rete le realtà religiose ticinesi? Quando sono su Facebook, X, Instagram, YouTube, TikTok e altre piattaforme, come si comportano? L’Istituto Religioni e teologia della Facoltà di teologia dell’Università della Svizzera italiana ha pubblicato una ricerca intitolata “L’infosfera religiosa del Canton Ticino”. Per sei mesi ha monitorato centinaia di presenze religiose e spirituali online analizzando complessivamente più di 5000 contenuti. Finanziata dalla “Rete integrata Svizzera per la sicurezza”, la mappatura fornisce uno strumento utile al monitoraggio e al riconoscimento di eventuali manifestazioni di radicalismo in ambito religioso. Ne parliamo con Adriano Fabris, Martin von Muralt e Tatiana Roveri.

    Anabattismo: una presenza “scomoda” nella Zurigo del Cinquecento - Chiese in diretta del 2.2.2025

    Anabattismo: una presenza “scomoda” nella Zurigo del Cinquecento di Gaëlle Courtens e Luisa Nitti 500 anni fa nasceva il movimento anabattista, nell’ambito dei processi di riforma della Chiesa avviati nel 1517 in Germania ad opera di Martin Lutero. Gli anabattisti furono perseguitati tanto dai cattolici quanto dai riformatori protestanti (in particolare nella Zurigo del riformatore Ulrich Zwingli), a causa della loro pratica del battesimo degli adulti. La pena che veniva loro comminata consisteva, per tragica ironia, nell’annegamento. Tale sorte spettò nel 1527 a Felix Mantz, nella cui abitazione a Zurigo si tennero i primi battesimi di persone adulte credenti, il 21 gennaio del 1525. Il pastore riformato Paolo de Petris, specialista di questa materia storica, ci aiuta a comprendere gli snodi che portarono alla nascita di questo movimento, i cui eredi oggi sono principalmente i mennoniti (presenti negli Stati Uniti) e gli hutteriti. Un Conclave provocatorio: il film Un film che ha fatto discutere, ancora nelle sale per qualche giorno: Conclave di Edward Berger, regista con cittadinanza svizzera, offre una rappresentazione della Chiesa cattolica a tratti provocatoria, sicuramente interessante. Così come è interessante quando la vita di fede intercetta la cultura di massa, attirando davanti allo schermo centinaia di migliaia di spettatori in tutto il mondo. Senza svelare il finale sorprendente della pellicola, proviamo a focalizzare alcuni spunti di riflessione.

    Pietre d’inciampo in Ticino - Omelie con voci di donne - Chiese in diretta del 26.1.2025

    Pietre d’inciampo in Ticino di Gioele Anni Anche in Ticino sono state posate delle “pietre d’inciampo”, un segno di testimonianza per non dimenticare le vittime della Shoah: è accaduto per la prima volta nel giugno 2024 a Brissago. Alla vigilia del 27 gennaio, la Giornata della Memoria che quest’anno coincide anche con gli 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, ascoltiamo la testimonianza di Pietro Majno-Hurst, che insieme al Gruppo per la Memoria ‘43-’45 di Brissago ha dato vita al progetto. Omelie con voci di donne di Chiara Gerosa Voci nuove e sensibilità diverse per creare dei ponti fra i fedeli praticanti e il grande pubblico. A mettere a tema l’argomento sono state dieci teologhe italiane e lo hanno fatto proponendo delle omelie. Seppur per ora nella Chiesa cattolica sussista la regola che solo vescovi, preti e diaconi (uomini) possano spiegare la Parola biblica durante la Messa. A dar voce a questa iniziativa è Alice Bianchi, la più giovane di queste dieci autrici, che racconta come nella Parola domenicale si possano scoprire delle perle di saggezza utili per affrontare le sfide della vita, al di là di tutte le barriere culturali, sociali e di genere.

    Il pastore DJ di Heidelberg - 1700 anni di Credo di Nicea - Chiese in diretta del 19.1.2025

    Il pastore DJ di Heidelberg di Gaëlle Courtens Dal 2015 la comunità evangelica della Heiliggeistkirche di Heidelberg, in pieno centro storico, organizza semestralmente dei “culti rock’n’pop”. Si tratta di celebrazioni liturgiche incentrate su artisti pop come i Beatles, Leonard Cohen, Madonna o ancora Michael Jackson. È con il culto dedicato alla popstar americana Taylor Swift che il suo ideatore e promotore, il pastore Vincenzo Petracca, alias “DJ Pfarrer”, ha visto un successo di pubblico travolgente. Ma in cosa consistono questi culti, come nascono e che effetto hanno? Siamo andati a trovare il pastore DJ a Heidelberg che dice: “L’idea è quella di ampliare lo spazio spirituale della nostra chiesa per raggiungere persone che altrimenti non raggiungeremmo. E questo è prezioso: l’occasione per me di raccontare loro qualcosa del messaggio cristiano e del suo significato”. 1700 anni di Credo di Nicea di Gaëlle Courtens con il contributo di Chiara Gerosa Ma Gesù Cristo è Dio o un semplice uomo? O entrambe le cose? Questa è solo una delle domande che i cristiani si ponevano all’inizio del IV secolo. E che, da un certo punto di vista resta d’attualità per molte persone. E quando celebrare la Pasqua? Per risolvere tali quesiti, e per evitare spaccature fra le diverse comunità, fu lo stesso imperatore romano Costantino a convocare il primo Concilio Ecumenico, a Nicea, nell’attuale Turchia. Il suo invito fu accolto da circa 300 vescovi. Da quel primo grande Concilio sarebbero scaturite decisioni che ancora oggi sono patrimonio comune di tutta la cristianità. Sancendo fra l’altro l’importanza del metodo “sinodale”, in un delicato mix fra ascolto della Parola, teologia e confronto personale e comunitario.

    Esodo: grammatica della libertà - Chiese in diretta del 12.1.2025

    Nella Bibbia la parola Esodo fa rima con “liberazione”, perché evoca l’uscita dall’Egitto, dove il popolo ebraico viveva in condizione di schiavitù. Di questa grande narrazione, contenuta nel secondo libro dell’Antico Testamento, parliamo con la pastora e teologa evangelica Lidia Maggi, che ha pubblicato con l’editrice Claudiana il testo Esodo - La grammatica della libertà. La pastora Maggi ci accompagna per mano raccontando la fuga, la liberazione operata da Dio, il celebre passaggio del Mar Rosso, ma evocando anche una dimensione molto meno epica e molto più intima di quella storia, fatta di piccoli gesti rivoluzionari operati da figure femminili. E non tralasciando di richiamare gli “esodi” attuali, le tragedie di chi fugge da paesi in guerra e spesso trova la morte in mare, cercando di raggiungere paesi sicuri. « Per loro - dice la pastora Maggi - il mare non si apre, le acque non si separano».

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