di Laura Quadri
Verrà inaugurata oggi, sabato 25 marzo, alle ore 16, presso la Sala San Rocco nell’omonima piazza a Lugano, e a sostegno dell’Associazione «Movimento e Azione dei Gesuiti Insieme per lo Sviluppo» («Magis»), la mostra «Sentinella, a che punto è la notte?» (Isaia 21, 11). Una iniziativa di Chiara e Mauro Valsangiacomo e delle loro edizioni «alla chiara fonte», attraverso la quale permettere ad artisti e scrittori di riflettere, dandogli voce con una propria opera originale, sul versetto di Isaia da cui essa prende il titolo.
«L’idea è nata a Roma, visitando gli uffici del Magis dov’è tutt’ora allestita una mostra di Arte solidale gestita da Gianleonardo Latini. La sua semplicità ma anche la sua dignità ci hanno colpiti e abbiamo intuito che potevamo proporre qualcosa di simile anche a Lugano, sebbene allora non potevamo immaginare a quale generosità saremmo andati incontro», raccontano i Valsangiacomo. Infatti, «abbiamo invitato gli artisti e i poeti che conoscevamo; poi, come un cerchio d’acqua nello stagno, le onde si sono allargate e abbiamo capito che stavamo costruendo un’opera unica costituita da tante singole opere. Hanno risposto, in tutto, 146 artisti. Ancora più inaspettato è il fatto che, salvo i ticinesi e qualche amico, la maggior parte si è fidata di noi e, senza conoscerci, ha inviato, anche da più parti dell’Europa, il proprio contributo», sottolineano Mauro e Chiara.
Tuttavia, «l’installazione non vuole essere un’opera strettamente “religiosa”; crediamo che piuttosto il titolo abbia messo in moto, nelle sensibilità degli artisti e dei poeti, un’interrogazione ancestrale presente nel linguaggio e nell’immaginazione dell’uomo. Forse perché, in tutti, in fondo, c’è il desiderio di un’alba nuova: infatti, l’opera, nel suo insieme, mostra tenui ma tenaci luci oltre la notte, come della presenza di una speranza diffusa». Un approccio dunque intuitivo ad un versetto della Bibbia, che potrà essere meditato e gustato anche grazie al catalogo della mostra accompagnato dalle biografie degli Autori. «Abbiamo scoperto vissuti interessantissimi, di persone avvicinatesi all’arte per i più svariati motivi. La contemplazione dell’installazione non dovrebbe essere solo un’esperienza visiva, ma “vorrebbe” che il visitatore si sentisse “toccato” dalla sorpresa assolutamente ricca, unica e non altrimenti riproducibile dell’insieme», concludono i due ideatori.
In concomitanza con l’esposizione, il 28 marzo alle 18, alla Biblioteca cantonale di Lugano, Mauro Valsangiacomo e Andrea Dall’Asta, direttore della Galleria e del Museo S. Fedele di Milano, dialogheranno sul tema «Quando l’arte contemporanea è anche religiosa? La sfida di un’arte sacra». Il 16 aprile il finissage della mostra: alle 17 l’incontro con gli artisti al cinema Iride. Ogni opera dell’installazione è in vendita a fr. 250, il ricavato è a favore del «Magis». Gli spazi sono messi a disposizione dalla Fondazione Maghetti, l’aiuto logistico da Caritas Ticino, con un contributo della Città di Lugano. La mostra è fino al 16 aprile (orari: 10 - 12; 15 - 18).
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