Provengono da tutto il Ticino, molti di loro studiano oltralpe e il loro legame con la realtà della Chiesa locale è dei più vari: chi è attivo in Azione cattolica, chi nei movimenti di evangelizzazione, altri ancora in Comunione e Liberazione. A loro – circa 40 giovani tra coristi e membri dell’ensemble musicale creata ad hoc per l’occasione – è stato chiesto un impegno particolare: condecorare con la musica e il canto l’imminente GmG svizzera a Lugano. Mettendo al centro dell’animazione un inno appositamente composto dall’organista della cattedrale di Aosta, laureato al Pontificio Istituto di Musica Sacra, Jefferson Curtaz, e dalle due giovani studentesse di musica: Beatrice Pellegrino, 25 anni, anche lei dalla Valle d’Aosta e attualmente studentessa di master in pedagogia vocale al Conservatorio di Lugano e Maria Guffi, 24 anni di Lugano, studentessa di master in vocal performance all’Haute école de musique di Ginevra.
Dai Salmi al Nuovo Testamento
«I contenuti dell’inno sono insieme pienamente pasquali e giubilari», racconta Maria. «Abbiamo voluto infatti lasciare che risuonassero, sul tema della speranza, le parole dei Salmi e poi anche della Lettera a Timoteo: “Speramus in Deum vivum”, “Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente”. Siamo uniti dal tema della speranza, come giovani e come cristiani».
L’inno, prosegue, verrà eseguito in alcuni dei momenti più significativi della GmG: all’apertura di venerdì sera, all’inizio delle due S. Messe di sabato e domenica, e al momento dell’adorazione serale, sempre sabato. «Il coro – sottolinea la giovane musicista – eseguirà il brano a quattro voci nelle lingue nazionali, accompagnato da organo e trombe».
Maria ci rivela che assieme alla sua famiglia ospiterà anche alcuni ragazzi dalla Svizzera tedesca durante l’evento: «Per me è la prima partecipazione a un progetto così grande, sebbene abbia già preso parte a diverse animazioni liturgiche in diocesi. Spero si respiri lo stesso spirito delle GmG mondiali, come l’ultima, alla quale ho partecipato, in Portogallo. Abbiamo unito le forze anche per questo. Si tratta di portare avanti un’amicizia che in parte legava già molti di noi e di viverla ora, in questa occasione, in modo nuovo. Questa fratellanza semplice tra noi è ciò che ci rende molto grati di partecipare alla GmG».
(LQ)