Il servizio indipendente di denuncia degli abusi sessuali della diocesi di Basilea ha ricevuto 141 segnalazioni dal settembre 2023. La maggior parte di queste riguarda persone accusate che sono già decedute, così come sospetti abusi per i quali non c'è alcuna possibilità di azione penale.
Il servizio indipendente di denuncia degli abusi sessuali della diocesi di Basilea, lo studio legale Hess Advokatur AG, comunica la diocesi che hanno ricevuto 141 segnalazioni tra il 12 settembre 2023 e il 20 gennaio 2025. La data del 12 settembre 2023 corrisponde alla pubblicazione del progetto pilota dell'Università di Zurigo sugli abusi sessuali in ambito ecclesiale. Lo studio dell’Uni di Zurigo, commissionato dalla Chiesa in Svizzera, ha scosso la stampa e l'opinione pubblica quando ha rivelato le cifre di oltre 1.000 casi in Svizzera in un periodo di 80 anni.
Di conseguenza, le commissioni specializzate delle diocesi e le associazioni di vittime e di riparazione (SAPEC e CECAR) hanno registrato decine di nuove segnalazioni di abusi. Nella Svizzera francese, a metà dicembre 2024, si erano registrate presso questi gruppi poco più di 90 presunte vittime.
Molti casi sono soggetti a prescrizione
“Per segnalazione si intende qualsiasi contatto relativo a un sospetto di abuso”, afferma la diocesi di Basilea nel suo comunicato stampa. Può anche trattarsi di una voce o di una supposizione”, aggiunge la diocesi. È anche possibile che una segnalazione non riguardi un reato sessuale in un contesto ecclesiastico o non rientri nelle competenze della diocesi di Basilea”. Delle 141 segnalazioni ricevute, il servizio indipendente ne ha emesse 93 con raccomandazioni al vescovo di Basilea Felix Gmür.
60 casi sono ancora in fase di elaborazione. Il 96% delle segnalazioni riguarda accusati già deceduti, abusi sessuali prescritti per il periodo 1930-2010 - cioè prima dell'insediamento del vescovo Felix Gmür - e segnalazioni per le quali non sono noti o identificabili né l'accusato, né la presunta vittima, né lo svolgimento dei fatti.
27 richieste di risarcimento
Attualmente, 5 denunce penali presentate dalla Diocesi di Basilea sono in corso di esame da parte delle autorità competenti. Nel caso degli altri presunti abusi sessuali denunciati dalla diocesi, i procedimenti penali statali sono stati chiusi senza condanna. Lo studio legale indipendente Kellerhals Carrard ha preparato 27 richieste di risarcimento, che sono state inoltrate alla Commissione di compensazione della Conferenza dei vescovi svizzeri. Per tutte è stata presa una decisione positiva. Nello stesso periodo, lo studio ha completato 3 indagini canoniche preliminari e altre 4 sono in corso.
Ulteriori corsi di prevenzione nella diocesi
Negli ultimi anni la diocesi di Basilea ha messo in atto ampie misure di prevenzione, che sta costantemente ampliando, secondo il comunicato stampa. In collaborazione con il responsabile della prevenzione, la diocesi offre quattro nuovi corsi di approfondimento in aggiunta ai corsi obbligatori esistenti.
Il 16 gennaio 2025, inoltre, la diocesi ha organizzato un workshop sul “Lavoro della memoria”, condotto da esperti di diritto, mediazione e prevenzione dei conflitti. “Il workshop ha dimostrato la necessità di una collaborazione approfondita tra tutti i soggetti coinvolti e ha sottolineato la responsabilità dell'istituzione nel rendere la Chiesa un luogo sicuro per tutti”.
Abuso spirituale: concetto di protezione e intervento
Il concetto di protezione e intervento nei casi di abuso spirituale per la diocesi di Basilea è pronto ed entrerà in vigore probabilmente nel marzo 2025. La diocesi istituirà un punto di contatto indipendente e bilingue per offrire l'ascolto e il sostegno necessari alle persone colpite. (cath.ch/com/rz/traduzione e adattamento redazionecatt)
Raphaël Zbinden/traduzione e adattamento catt.ch
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