In un comunicato stampa Azione Quaresimale e altre ONG annunciano l’arrivo in Ticino dell’azione “Allarme solidarietà”, previsto nel weekend 5 e 6 ottobre a Bellinzona e sul Monte Lema.
La politica vuole tagliare drasticamente i contributi alla cooperazione allo sviluppo. Contro questi tagli si è formata un’ampia opposizione. Per informare l’opinione pubblica sulle gravi ripercussioni, le organizzazioni svizzere per lo sviluppo stanno danno insieme l’«Allarme solidarietà» in tutto il Paese. Questo weekend sarà la volta del Ticino.
Nel comunicato stampa delle OnG è dichiarato che "nella sua «Strategia di cooperazione internazionale 2025-2028», il Consiglio federale ha preventivato di riassegnare 1,5 miliardi di franchi svizzeri dal bilancio della cooperazione internazionale alla necessaria ricostruzione dell'Ucraina. Tali tagli, se avvallati nelle prossime settimane dalle camere federali avrebbero gravi ripercussioni: non solo colpirebbero le persone più vulnerabili, ma potrebbero anche compromettere i progressi verso la pace. Questo approccio manca di una visione a lungo
termine e indebolisce gli sforzi per risolvere le cause profonde dei conflitti, per combattere il mutamento climatico e i suoi effetti e, indirettamente, per contenere il fenomeno delle migrazioni forzate". Contro questi tagli a spese della tradizione umanitaria elvetica, Alliance Sud, in collaborazione con Azione Quaresimale e altre ONG lanciano quindi l’allarme: l’allarme solidarietà. Sabato 5 ottobre al mercato di Bellinzona e domenica 6 ottobre alla stazione di arrivo della funivia del Monte Lema (dalle 10 alle 12 e dalle 13 alle 15), sarà presente l’installazione con il bottone rosso che permette di lanciare un allarme, analogico, a Berna.
Le Ong informano che è possibile lanciare l’allarme anche sul sito www.allarme-solidarieta.ch.
Dopo più di vent’anni di silenzio, l’ex novizio dell’abbazia di Saint-Maurice, coinvolto in una relazione omosessuale con il canonico Roland Jaquenoud, ha raccontato la sua versione dei fatti in un’intervista concessa a Le Temps. La replica di Jaquenoud
Secondo un sondaggio commissionato dalla Chiesa cattolica a Zurigo ad una agenzia specializzata, un quarto dei cattolici locali ha pensato di lasciare la Chiesa. Il peso dello scandalo degli abusi e della loro copertura pesa insieme alla non condivisione di alcune posizioni etiche della Chiesa.
1,4 milioni di persone in Svizzera sono indigenti o a rischio povertà. Questo emerge dalle cifre pubblicate dall’Ufficio federale di statistica. Il 16,1% della popolazione non dispone di uno spazio di manovra finanziario per assorbire i crescenti costi di affitti e casse malati.