Il diacono Daniel Pittet, egli stesso vittima di abusi sessuali da parte di un sacerdote, sta finanziando una campagna di prevenzione sugli autobus di Friborgo. L'obiettivo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla portata di questa piaga.
“Abusi sessuali! Parlatene, agite! - Non Nein No” è lo slogan che campeggia su alcuni autobus dell'area metropolitana di Friborgo da metà ottobre 2024. “L'idea è quella di far parlare il più possibile”, spiega Daniel Pittet al quotidiano La Liberté (16 ottobre). Il diacono è dietro la campagna, con l'associazione da lui creata “Non, nein, no”.
Nel 2017, Daniel Pittet ha raccontato la sua infanzia sconvolta dagli stupri commessi dall'ex sacerdote cappuccino Joël Allaz nel libro “Mon père, je vous pardonne”, con prefazione di Papa Francesco e recentemente adattato per il teatro. Da anni è molto attivo nella prevenzione degli abusi sessuali. “Dobbiamo rendere liberi a parlare e rompere l'omertà per porre fine a questi abusi e alla vergogna che li accompagna. Se le vittime rimangono in silenzio, c'è il rischio che l'abuso sessuale si ripeta in famiglia e di generazione in generazione. Questo è ciò che emerge da molte testimonianze”.
Affiggere i manifesti sugli autobus è un “modo per dire che l'abuso sessuale è incredibilmente diffuso. Un bambino su cinque si trova ad affrontarlo, spesso in famiglia. Si stima che in Svizzera 800’000 persone abbiano subito abusi”, sottolinea il diacono.
Daniel Pittet ha finanziato questa campagna itinerante di sei mesi attraverso la società di stampa e pubblicità Media F, con sede a Friborgo. La campagna è costata circa 48.000 franchi svizzeri. L'associazione “Non, nein, no” finanzia con 35.000 franchi il ricavato della vendita dei libri. Daniel Pittet è ancora alla ricerca di donatori per il resto. Spera di ripetere la campagna in altri cantoni (cath.ch/liberte/arch/rz – traduzione e adattamento catt.ch).
In una lettera aperta al Provinciale dei Padri Spiritani, in seguito alle rivelazioni sugli abusi nella scuola delle Missioni di St-Gingolph (VS), il gruppo SAPEC chiede alla congregazione di fare piena luce su questi casi.
Dopo più di vent’anni di silenzio, l’ex novizio dell’abbazia di Saint-Maurice, coinvolto in una relazione omosessuale con il canonico Roland Jaquenoud, ha raccontato la sua versione dei fatti in un’intervista concessa a Le Temps. La replica di Jaquenoud
Secondo un sondaggio commissionato dalla Chiesa cattolica a Zurigo ad una agenzia specializzata, un quarto dei cattolici locali ha pensato di lasciare la Chiesa. Il peso dello scandalo degli abusi e della loro copertura pesa insieme alla non condivisione di alcune posizioni etiche della Chiesa.