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  • Il Movimento parrocchiale invita ad un incontro con il vescovo Alain

    Il Movimento parrocchiale invita ad un incontro con il vescovo Alain

    Al Centro diurno di Rivera, domenica 8 settembre, il Movimento parrocchiale (diramazione del Movimento dei Focolari) invita a ritrovarsi per interrogarsi se la realtà della parrocchia è ancora viva e capace di proporre una vera esperienza di comunione cristiana. Gli organizzatori propongono un pomeriggio nel quale tutti gli interessati possano incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi esperienze e ascoltare testimonianze, tra le altre quella degli amici della parrocchia di Vallo Torinese. Sarà presente anche mons. Alain De Raemy, amministratore apostolico della diocesi di Lugano. Abbiamo rivolto alcune domande agli organizzatori dell’evento –  don Maurizio Silini, della parrocchia della Collegiata di Bellinzona e a don Guido Pagnamenta, della parrocchia di Morbio Inferiore –  per approfondire questo tema.

    Perché è nato il “movimento parrocchiale"?

    Nella società della mobilità e del digitale, non si può negare che, in tante parti del mondo, stia venendo meno la centralità della parrocchia. Eppure, negli ultimi anni è cresciuta una nuova coscienza del valore di essa, “la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie”. Sì, perché “non è principalmente una struttura, un territorio, un edificio; è piuttosto la ‘famiglia di Dio’” (S. Giovanni Paolo II, Christifideles Laici - 26).

    Questa è anche la scommessa per il Movimento parrocchiale, nato nel 1966 da un gruppo di sacerdoti animati dalla spiritualità dei Focolari, ai quali papa Paolo VI raccomandava di portare lo spirito dell’unità nella loro chiesa locale. In Ticino il Movimento Parrocchiale è vissuto da alcuni laici e presbiteri, appartenenti al Movimento dei Focolari, impegnati in ambito parrocchiale, che da anni e a titolo personale, ne seguono gli incontri a livello internazionale ed i corsi di formazione.

    Come vivere efficacemente la vita parrocchiale?

    La parrocchia è un luogo, uno strumento, non è il fine. I membri del Movimento parrocchiale sono impegnati, ciascuno secondo la propria vocazione ed il proprio stato, a collaborare e partecipare attivamente alla ricerca di possibili proposte e risposte alle domande che il vivere quotidiano in una parrocchia porta in sé. Si inizia sempre con il vivere il comando dell’amore vicendevole per scoprire l’attualità di ogni esperienza comunitaria dove ciascuno trova spazio per donarsi e ricevere. 

    Promuovere una maggiore vita comunitaria tra sacerdoti potrebbe essere una via per un futuro rinnovamento parrocchiale?

    Negli anni la spiritualità del Movimento dei Focolari ha favorito la vita in comune dei sacerdoti al servizio della parrocchia o delle zone, con il consenso e sostenuti dai Vescovi locali. Esperienze positive ci sono state in grosse città come Zurigo, ma anche in parrocchie di periferia come quella di Lanzo d’Intelvi in provincia di Como dove i sacerdoti abitano insieme a servono comunità diverse. Anche in Ticino ci sono esperienze significative in questo senso. Si tratta di mettersi all’ascolto e di capire, sotto la guida del Vescovo, che cosa lo Spirito chiede oggi per le nostre comunità.

    In quale modo iniziare?

    Siamo convinti che è necessario iniziare dalla vita vissuta alla luce del Vangelo con i nostri entusiasmi, talenti, sensibilità… Un’occasione concreta è l’appuntamento di domenica prossima, 8 settembre, alle 14.00, al Centro diurno di Rivera con la comunità parrocchiale di Vallo Torinese dove è cresciuta la venerabile Maria Orsola Bussone la quale, negli anni settanta, ha cominciato a prendere sul serio le sfide del vivere il Vangelo. Il parroco del luogo, don Vincenzo, sostenuto da quel gigante nella fede che è stato il cardinale Michele Pellegrino, “comparrocchiano e concittadino” di Vallo, aveva capito che solo se «accompagnati da una vita evangelica» i doni del Concilio Vaticano II potevano attuarsi.

    Come si inseriscono le associazioni e i movimenti ecclesiali nella vita parrocchiale?

    Solo lavorando assieme, gomito a gomito, viene valorizzato il contributo di tutti, secondo il carisma di ognuno al servizio del bene comune. Solo così cresce l’apertura al dialogo che tende a suscitare rapporti di comunione fraterna.

    Programma

    • L’arrivo è previsto dalle 14.00 per un caffè.

    • Il momento assembleare aprirà alle 14.30 e terminerà alle 17.30.

    Non c’è bisogno di iscriversi: basta arrivare, pronti a condividere con gli altri qualcosa che riteniamo importante e accogliere il dono che l’altro o l’altra comunità è per ciascuno.

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