Papa Francesco ha dato un nome al "giallo" del mittente di una dichiarazione vaticana recentemente pubblicata sul Cammino sinodale della Chiesa in Germania. Il testo è stato scritto dalla Segreteria di Stato vaticana, ha dichiarato il capo della Chiesa ai giornalisti che lo accompagnavano sabato sul volo di ritorno dal Canada. È stato un errore non comunicarlo. Si è trattato di una svista, non di una cattiva intenzione.
Francesco non ha risposto alla domanda se una lettera del genere possa favorire il dialogo che ha ripetutamente invocato ma ha rinviato alla sua lettera del 2019 dove aveva comunicato tutto ciò che voleva dire riguardo al cammino sinodale in Germania. Il Papa ha anche affermato di aver scritto questa lettera da solo, trascorrendo un mese a consultarsi, a pregare e a riflettere con altre persone. Ha scritto questa lettera come pastore di una Chiesa che sta cercando di trovare la sua strada. Come fratello, come padre, come credente, ha spiegato Francesco. Questa lettera è il suo messaggio e rimarrà tale.
La settimana scorsa, il Vaticano aveva pubblicato una dichiarazione sul Cammino sinodale. Per quanto riguarda il progetto di riforma sinodale in Germania, la lettera, senza mittente né data, avverte che non è "competente" per obbligare i vescovi e i fedeli "ad accettare nuove forme di governo e nuovi orientamenti di dottrina e morale". Almeno non "prima di un accordo concordato a livello di Chiesa universale". Il motivo dell'ammonizione era il timore vaticano di fughe in avanti. Va detto, che la lettera ha raccolto reazioni sia in Germania che in Svizzera. Diversi teologi e pastori della Chiesa tedesca hanno osservato che non era intenzione fare "fughe in avanti". Altri hanno ringraziato Roma per il testo vaticano. Resta che ha fatto bene il Papa ha chiarire il mittente e l'errore che c'è stato nel non esplicitarlo.