Al Regina Caeli di domenica 4 maggio, il Papa rinnova il suo appello per il Medio Oriente: “Si rafforzi il dialogo e porti frutti buoni”. Poi l'appello: "No alla guerra, sì al dialogo!". Parole sufficienti a indicare anche in questa domenical’unica strada possibile per il Medio Oriente devastato dalle violenze: il dialogo. Quello tra Israele e Palestina che Francesco, affacciato dalla finestra del Palazzo apostolico, auspica possa rafforzarsi.
Il Papa chiede poi di pregare per l’Ucraina che “soffre tanto” e invia i suoi auguri affettuosi alle Chiese ortodosse e orientali che, seguendo il calendario giuliano, celebrano oggi la Pasqua: “Il Signore conforti tutte le comunità nella prova”. Vicinanza alle popolazioni del Rio Grande do Sul, in Brasile, colpite da devastanti inondazioni.
All'udienza generale, Francesco inaugura un nuovo ciclo di catechesi per il Giubileo, dal titolo “Gesù Cristo nostra speranza"
Il libro «Life, la mia storia nella storia» arriverà in versione cinematografica. Il Papa ringrazia definendo il cinema «una forma di poesia».
Come con il suo rappresentante in Ucraina, Francesco invia una lettera al nunzio nella Federazione russa per i mille giorni del conflitto. “La sofferenza degli innocenti è denuncia potente contro ogni forma di violenza”, afferma il Pontefice, incoraggiando “a rinnovati sforzi diplomatici per fermare la progressione del confitto”.