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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (4 luglio 2025)
CATT
  • Il Papa: stiamo vivendo una guerra mondiale, fermiamoci!

    In Ucraina è il 196° giorno di guerra, "la terra ancora trema e il popolo ucraino piange" ha detto nel suo ultimo messaggio il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk con riferimento ai combattimenti che continuano nelle regioni di Kharkiv, Donetsk, Luhansk. E Papa Francesco torna con lo sguardo proprio lì, lo fa ancora una volta durante l'udienza generale in Piazza San Pietro dove scorge, tra la folla, anche bandiere con i colori giallo e azzurro della terra ucraina:

    E non dimentico la martoriata ucraina. Ci sono delle bandiere lì.

    Ma il suo si fa subito un appello, quasi un grido, che richiama tutti alla responsabilità perchè, come già aveva detto mercoledì scorso ancora all'udienza generale, la guerra è ormai mondiale:

    Di fronte a tutti gli scenari di guerra del nostro tempo, chiedo a ciascuno di essere costruttore di pace e di pregare perché nel mondo si diffondano pensieri e progetti di concordia e di riconciliazione. Oggi stiamo vivendo una guerra mondiale, fermiamoci per favore!

    A Maria, alla quale ha consacrato la Russia e l'Ucraina, alla quale ha dedicato la preghiera del Rosario e che ha sempre incessantemente invocato, Francesco ancora una volta si rivolge per ottenere la protezione e affidarLe chi in questo momento chi sta patendo di più:

    Alla Vergine Maria affidiamo le vittime di ogni guerra, di ogni guerra, in modo speciale la cara popolazione ucraina.

    Il Papa: ascoltare il cuore per riconoscere Dio nella propria vita

    Proseguendo le catechesi sul discernimento, il Pontefice parla di quanto è accaduto a Sant’Ignazio di Loyola, che costretto alla convalescenza dopo essere stato ferito a una gamba, scorge in quell’imprevisto la possibilità di riflettere sulla sua vita. Dio lavora attraverso eventi non programmabili, occorre discernere le proprie reazioni di fronte alle cose inattese e cercare di comprendere se è Lui che ci parla o è un’altra cosa

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