Il terzo giorno è partito presto e sotto pioggia, ciò nonostante non ha impedito ai pellegrini di radunarsi per meditare il mistero della passione di Cristo durante la via Crucis alle 5.30 del mattino. Il punto principale della giornata è stato la Messa internazionale presieduta dal vescovo di Bayeux e Lisieux, Mgr Jacques Habert, e concelebrata da diversi altri sacerdoti tra i quali anche il nostro amministratore apostolico Alain de Raemy.
Nel pomeriggio il vescovo ha tenuto la conferenza all’Emiciclo soffermandosi sul vangelo di Giovanni 19, 25 e seguenti, nel quale narra l’intimo dialogo di Gesù crocifisso con sua Madre e il discepolo che Egli amava. «La figura di Maria è molto importante per l’umanità intera e per il progetto di Dio. Chi come Maria, essendo madre, può aiutarci di più a vivere la carità?». In seguito, ammalati e pellegrini si sono radunati per recitare il rosario affidando a Lei la loro vita e quella di coloro che si sono raccomandati alle loro preghiere.
Il vescovo Alain nell'emiciclo ha parlato di Maria come porta di conversione alla fede cristiana per molte persone. Seppure in varia misura, molti si possono riconoscere nell'accettazione della sua maternità, nelle sue prove di madre, nel prendersi carico delle terribili agonie di suo figlio come fossero sue. Maria soffre i più grandi dolori che si potrebbero sopportare. Rivolgersi a lei nei momenti di prova significa trovare sicuro ascolto di un cuore di Madre capace di comprendere i dolori più profondi. Trovare comprensione non significa risolvere un dolore ma significa dargli un nuovo significato. Questo stesso significato è ciò in cui si trova la nostra redenzione e la nostra pace interiore".
Giuseppe Colonna, seminarista
06.00: Incontro col Vescovo, i brancardiers e le infermiere
10.00: Messa alla Grotta con i pellegrini italiani
14.30: Visita ai luoghi di santa Bernadetta
17.00: Processione con il Santissimo Sacramento
20.30: celebrazione di Compieta con tutti i pellegrini nella Cappella Saint-Joseph. Questa celebrazione è pure il saluto a Lourdes per i pellegrini del treno.
Hugo Rota/red
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