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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (29 giugno 2025)
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  • Lugano e l'Istituto di Studi Filosofici (FTL/USI) accolgono la Società per la Metafisica

    di Laura Quadri

    Prima di trovare risultati, sapersi porre le domande giuste. In questo modo, oggi, la filosofia interroga anche le scienze naturali, in un dialogo proficuo ormai in corso da diverso tempo e che trova un suo centro, nel panorama internazionale, proprio a Lugano, grazie al lavoro portato avanti dall’Istituto di Studi Filosofici della Facoltà di Teologia, affiliata all’USI. Un ruolo importante, ulteriormente confermato dall’assise che avrà luogo dal 30 giugno al 2 luglio: il decimo congresso annuale della Società per la Metafisica della Scienza, per la prima volta organizzata in Ticino, grazie all’iniziativa dei professori Damiano Costa – vice direttore ISFI – e Cristian Mariani. «Il congresso viene tenuto in luoghi sempre diversi, principalmente in Europa o in Nord America. La decima edizione è un anniversario importante, e siamo fieri che la società abbia scelto Lugano per celebrarlo. Per Metafisica della Scienza intendiamo quell’area di ricerca che ha come scopo quello di riflettere sulle conseguenze concettuali e filosofiche delle nostre migliori teorie scientifiche», ci spiega.

    Filosofi e scienziati

    «Partiamo dall’idea che le teorie scientifiche, per quanto possano essere accurate e precise nel fare predizioni, a volte danno risposte ambigue o incomplete su come sia fatto il mondo. La filosofia cerca in modo sistematico di colmare queste lacune con la propria riflessione. L’idea di fondo è che la scienza senza filosofia sia cieca, ma anche che la filosofia, senza scienza, è vuota; solo così si può fare buona filosofia: con uno sguardo al lavoro degli scienziati. La Società riunisce per questo filosofi dagli approcci più disparati ma sempre con lo scopo di discutere il senso delle teorie scientifiche, dalla teoria della relatività alla fisica microscopica, fino alla biologia e alla chimica, per citare alcuni esempi. Filosofi e scienziati lavorano in modo molto simile: cercano di trovare le migliori spiegazioni a partire dai dati di cui disponiamo».

    La tre giorni luganese, «comprenderà circa 50 interventi, con sessioni plenarie e parallele. I relatori provengono da ogni angolo del mondo, dall’Oceania, agli USA, al Sud America e all’Europa, dunque con un carattere strettamente internazionale. Ci attendiamo oltre 100 partecipanti, in quest’area di ricerca sono numeri molto grandi. L’auspicio è che ci siano discussioni vive ed utili a far progredire il dibattito contemporaneo, e che magari nascano collaborazioni».

    L’Istituto di Studi Filosofici

    Parte dei finanziamenti che hanno permesso l’allestimento del programma provengono dal Fondo Nazionale Svizzero, per il quale il prof. Mariani si sta occupando di un progetto di ricerca fra filosofia e fisica quantistica. «Ma un aiuto altrettanto cruciale proviene proprio dall’USI e particolarmente dall’ISFI. Siamo molto contenti di come negli ultimi anni l’Istituto sia sempre più al centro della comunità filosofica, sia in Svizzera – che per la filosofia e la metafisica della scienza è un Paese oggi fra i più importanti – sia nel mondo. La crescita dell’Istituto è stata esponenziale negli ultimi anni, col numero e la qualità dei ricercatori che aumentano in modo continuo. Ci occupiamo soprattutto di quattro aree di ricerca: la filosofia della fisica, la metafisica, la filosofia della mente e la logica. Porsi le domande giuste è fondamentale, oggi più che mai, se pensiamo ad esempio alle sfide che ci vengono poste dall’intelligenza artificiale. Se il mestiere del filosofo è anche e soprattutto quello di porsi le domande giuste, allora è indubbio che questa professione sarò sempre più al centro della nostra società», conclude il prof. Mariani.

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