di Corinne Zaugg
Un ponte tra il Ticino e la Svezia. È con queste intenzioni che esattamente 100 anni fa è nata casa Santa Birgitta a Lugano. Era il 1924 e madre Maria Eliabetta Hasselblad, rientrando da uno dei suoi frequenti viaggi a Roma da Djursholm, fece tappa in Ticino. Stava cercando un edificio che potesse ospitare una nuova comunità di suore di Santa Birgitta, dopo quella romana e quella svedese. Ne visitò dapprima una a Riva San Vitale, che non ritenne adatta alle sue esigenze. Ma quel giorno aveva in programma anche una seconda visita: a Paradiso questa volta, dove era in vendita una villetta abitata, fino a qualche anno prima, dalla cantante lirica italiana Luisa Tetrazzini. Fu amore a prima vista. Il 16 ottobre venne sottoscritto il contratto di compravendita (grazie anche ad un aiuto economico da parte della curia di Lugano) e una settimana dopo giunsero da Roma le prime tre suore da Roma.
Un ponte, doveva essere la casa, ma divenne anche un porto per chi, proveniente dalla Svezia e dalla Norvegia, intendevano convertirsi al cattolicesimo e che lontano dal proprio Paese d’origine, poteva trovare accoglienza tra mura amiche, per vivere in un clima spirituale non troppo diverso da quello di Roma, ma soprattutto secondo uno stile di vita cattolico.
Da Lugano all’India
Da questa comunità è successivamente nato anche il seme delle fondazioni indiane dove fu pioniera una luganese: Suor Serafina Arnaboldi che partì giovanissima con il primo gruppo formato dalla Madre Elisabetta e richiesto da Padre Beretta, gesuita, missionario in India. L’incontro di Padre Beretta con Madre Francesca, superiora della Casa di Lugano, è stato la premessa per il progetto di una presenza stabile delle suore brigidine in terra di missione, sempre sostenute anche dal Gruppo Medaglia Miracolosa di Lugano.
«Isola» cattolica nella città
Oggi, a 100 anni dalla sua fondazione, Casa Santa Birgitta ha mantenuto intatte le sue caratteristiche di ponte e di porto, a cui ha aggiunto nel tempo, anche quella di «isola» cattolica, in un mondo, ma anche in un contesto urbano, profondamente cambiati. Oggi nel convento accanto alla struttura ricettiva abitano 13 suore provenienti prevalentemente dall’India e dalle Filippine, che vi vivono in un regime di semi-clausura, portando avanti una struttura alberghiera che può accogliere tra le 35 e le 40 persone.
Periodicamente accolgono anche la conferenza dei vescovi svizzeri durante le loro sessioni in Ticino, sono sede di convegni, ritiri spirituali, conferenze e di tutta una serie di altre attività legate a Chiese, parrocchie e comunità. E tutti, nei saloni tirati a lucido, nelle poltrone di velluto, tra fiori e piante curatissime e l’ottima cucina, a Casa Santa Brigitta si sentono a casa. Sabato prossimo, in occasione del centenario della casa, vi ci farà ritorno a dieci anni di distanza, anche il cardinale Kurt Koch, che era intervenuto già nel 2014 in occasione del 90esimo, per sottolineare la sua vicinanza all’ordine e al carisma delle Brigidine che a lui, prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, sta particolarmente a cuore. Per il momento di festa, che si svolgerà nelle giornate di oggi e domani e che vedrà anche la partecipazione di mons. De Raemy e del vescovo emerito Grampa, sono attese anche sorelle provenienti da tutte le parti del mondo.
Oggi, nella chiesa dello Spirito Santo a Paradiso, alle 8 S. Messa di apertura dei festeggiamenti; a seguire alle 9 colazione nella Sala parrocchiale di Paradiso. Dalle 9.15 introduzione e saluti delle autorità; dalle 10 relazioni di mons. Mario Russotto e del card. Kurt Koch, con la moderazione di Luigi Maffezzoli. Alle 11.20 momento di testimonianze. Alle 13 pranzo nel salone della parrocchia. Alle 16 i vespri ecumenici, presieduti dal card. Koch. Domani, a Casa S. Birgitta, alle ore 7 recita delle Lodi; alle ore 8.15 colazione; alle ore 8.45 saluto di Madre Fabia Kattakayam; alle ore 9.15 conferenza di mons. Pier Giacomo Grampa, vescovo emerito di Lugano; infine, alle ore 11, S. Messa presieduta da mons. Alain De Raemy, amministratore apostolico della Diocesi di Lugano.
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)