Oggi, giovedì 17 aprile, nella Cattedrale di Lugano, durante la Santa Messa del crisma, presieduta da mons. Alain de Raemy, sono stati benedetti gli oli “che riguardano la comune vita cristiana, cresimata, di tutti i battezzanti”, come ha sottolineato il vescovo nell’omelia. Rivolgendosi ai quasi 200 presbiteri della Diocesi di Lugano presenti, ha ricordato loro che, sebbene nelle letture non siano esplicitamente nominati, sono presenti. “Si fa infatti riferimento alla vostra insostituibile identità. Quando rinnoverete le promesse, ogni domanda che vi farò, si concluderà portandovi oltre voi. Sarete spinti, anzi proiettati, verso gli altri. E qui troviamo il senso originario della parola ordinazione, ordinati, puntare la freccia, indicare, evidenziare altro. Perché vi chiederò: volete rinnovare le vostre promesse davanti al popolo santo di Dio? Volete confermare i sacri impegni assunti verso la sua Chiesa? Volete lasciarvi guidare dall'amore per i vostri fratelli? È dunque normale, e proprio nella logica del nostro ministero, della nostra ordinazione, di non essere al centro dell'attenzione, di venire, anzi quasi dimenticati. Perché non c'è altro scopo al vostro sacerdozio ministeriale se non gli altri. Tutto davanti al popolo santo di Dio, tutto verso la sua Chiesa e tutto per i vostri fratelli. La nostra ordinazione non serve ad essere personalmente più vicini a Dio, non è il massimo della vita cristiana, non porta più veloce al centro. Abbiamo però insieme il privilegio di promuovere la vocazione profetica di chi è stato battezzato affinché essi vivano e sperimentino il loro essere profeti, sacerdoti e re. E in particolare, secondo Isaia, quell'essere profeta, che Gesù dichiara compiuto con la sua venuta. Siamo dunque presbiteri perché ogni battezzato possa assumersi quello che si è compiuto definitivamente in Gesù e continua nei discepoli tutti. Gli oli santi ci ricorderanno che tutti i cristiani vengono consacrati perché siano resi partecipi sempre e ovunque della missione di Cristo Redentore.”
L’omelia dell’Amministratore apostolico è iniziata con un ringraziamento rivolto a tutti i confratelli e in conclusione, rivolgendosi ai fedeli presenti, ha chiesto loro di pregare insieme ai presbiteri affinché accada come a Nazareth, nella sinagoga, dove gli occhi di tutti erano fissi su Gesù. “Se riusciamo in questo allora si potrà dire che oggi si sta compiendo la scrittura: c’è Cristo, ci siete voi., ci siamo noi per voi. Ci siamo tutti, per Cristo, con Cristo, in Cristo.”
A tutti i sacerdoti mons. de Raemy ha fatto dono di una stola, che è anche segno di unione.
Come consuetudine, durante la celebrazione sono stati evidenziati gli anniversari particolari di alcuni sacerdoti e ricordati i presbiteri deceduti dallo scorso Giovedì santo.