Il giorno stesso della morte di Papa Pio XII a Castel Gandolfo, il 9 ottobre del 1958, Padre Pio da Pietralcina (così si narra) l’avrebbe contemplato nella gloria del paradiso, avvolto nella luce dei santi (papa Pio XII è stato un grande sostenitore del santo del Gargano). La storia però è stata piuttosto severa con Pio XII, accusandolo di essere un papa antisemita, mentre, proprio di lui, alcuni documenti attestano che avrebbe salvato più di 11'000 ebrei. Ho letto recentemente il bel libro, purtroppo non più in commercio, di suor Pascalina Lehnert, suora di Menzingen che l’ha servito per molti anni, intitolato: “Il privilegio di servirlo” e ne esce una figura di Papa veramente grande ed eroica, che tutto ha donato per la Chiesa e per i suoi fedeli. Il suo silenzio sulle barbarie compiute dai nazisti, è da vedere nella giusta luce; ha taciuto per non peggiorare ulteriormente la situazione. I primi anni di vita religiosa li ho trascorsi fra Locarno e Roma, per la formazione, al monastero SS. Quattro Coronati. Le monache, soprattutto le più anziane, ricordavano ancora con commozione il periodo della seconda guerra mondiale, in cui ospitarono più di 20 ebrei, aprendo le porte della clausura su specifica richiesta del Papa. E non fu l’unico monastero ad aprirsi (pare siano stati più di 150 ad aderire alla richiesta del Santo Padre). Riporto un brano di un documento importante, scritto dalle monache agostiniane di Roma: “Arrivate a questo mese di novembre dobbiamo essere pronte a rendere servigi di carità in maniera del tutto inaspettata. Il santo padre Pio XII, dal cuore paterno, sente in sé tutte le sofferenze del momento. Purtroppo con l’entrata dei tedeschi in Roma, avvenuta nel mese di settembre, si inizia una guerra spietata contro gli ebrei che si vogliono sterminare mediante atrocità suggerite dalla più nera barbarie. Si rastrellano i giovani italiani, gli uomini politici, per torturarli e farli finire tra tremendi supplizi. In queste dolorose situazioni il Santo Padre vuol salvare i suoi figli, anche gli ebrei, e ordina che nei monasteri si dia ospitalità a questi perseguitati. Anche le clausure debbono aderire al desiderio del Sommo Pontefice, e, col giorno 4 novembre, noi ospitiamo fino al 6 giugno successivo le persone qui elencate” (segue la lista dei nomi degli ebrei ospitati tra il 1943 e il 1944). Abbiamo avuto la grazia di conoscere pontefici santi: San Giovanni XXIII, San Paolo VI, Il beato Albino Luciani (Giovanni Paolo I) e San Giovanni Paolo II. Speriamo che la Chiesa annoveri presto fra i suoi santi anche il Papa Eugenio Pacelli, mettendolo nella luce che merita (dal 2009 Pio XII è venerabile). di Suor Sandra Künzli