La politica zurighese Sanija Ameti aveva suscitato un'ondata di indignazione nel settembre 2024 sparando contro un'immagine di Maria e Gesù Bambino. Il pubblico ministero di Zurigo chiede una multa di 10'000 franchi per disturbo dell'ordine pubblico legato alla libertà di credo.
Wolfgang Holz, kath.ch
Sanija Ameti aveva sparato una ventina di colpi con una pistola a pallini contro un'immagine della Vergine Maria e del Bambino Gesù che la donna aveva ricuperato da un catalogo d'asta facendone un bersaglio. La Ameti aveva poi pubblicato le foto della sua sessione di tiro su Instagram. Un gesto che aveva scatenato un'ondata di indignazione e diverse denunce. Il Ministero pubblico del Cantone di Zurigo accusa ora la politica di disturbo dell'ordine pubblico legato alla libertà di credo. Di conseguenza, rischia multe di 10'000 franchi e 2500 franchi, riporta 20 Minuten.
Diverse denunce
Le scuse pronunciate da Sanija Ameti, che ha assicurato di non aver voluto ferire i sentimenti religiosi, non hanno fermato le proteste. La politica zurighese ha lasciato il partito Verde Liberale nel gennaio 2025. Ha anche perso il suo lavoro nell'agenzia di pubbliche relazioni Farner. Attualmente è una politica indipendente nel Parlamento della città di Zurigo.
I giovani dell'UDC hanno presentato una denuncia poco dopo che l'azione è stata resa pubblica, per violazione della libertà di credo e di culto. Sono seguite altre denunce.
Sorpresa dal perdono di Monsignor Bonnemain
Poco dopo i fatti, monsignor Joseph Maria Bonnemain, vescovo di Coira, le aveva perdonato le sue azioni in una dichiarazione pubblica e aveva invitato tutti a fare lo stesso. La Federazione delle donne cattoliche svizzere (FFC) – che ora si chiama Federazione delle donne svizzere – aveva invitato alla moderazione.
«Sono rimasta sorpresa dal fatto che il vescovo mi abbia perdonato, così come dalla reazione della Federazione delle donne cattoliche», aveva dichiarato Sanija Ameti all'Aargauer Zeitung (...) «Ho trovato nella Chiesa cattolica un umanesimo e un'apertura mentale che non ho trovato altrove. Tanto più che il vescovo si è espresso con grande calore, il che mi ha ridato forza e speranza».
Sebbene siano state avviate un'indagine e un'incriminazione, non è stata ancora annunciata alcuna udienza pubblica o data del processo.
(cath.ch/kath/wh/arch/rz/traduzione e adattamento catt.ch)