Di fronte alla situazione catastrofica di Haiti, il 15 novembre i vescovi del Paese hanno rivolto al governo e alla società civile un appello per il ripristino della pace. «Nel Paese non c’è pace» denunciano i Vescovi, e «non possiamo pensare di ottenerla seminando violenza; è necessario che tutti gli attori politici, la società civile e i gruppi armati e non armati si impegnino per risolvere questa crisi e a far cessare le violenze». Una situazione che hanno vissuto sulla loro pelle i ticinesi Mauro Clerici e don Jean-Luc Farine, presidente di Fondazione Missio Svizzera e della CMSI (Conferenza missionaria della Svizzera italiana), che dopo aver trascorso una decina di giorni nella missione diocesana, sono rimasti bloccati nella capitale. Domenica scorsa, finalmente, il rientro in Ticino.
Sandro e Nadia Agustoni, i due missionari della diocesi che sono ad Haiti, raggiunti al telefono ci assicurano che nella loro zona la situazione non è così pericolosa, perché le gang non sono ancora arrivate. «L’haitiano è come una canna – commenta Sandro –, si piega ma non si rompe, recita un proverbio popolare, ma la pazienza potrebbe finire e il popolo ribellarsi. La povertà è enorme, la sofferenza anche. La popolazione è molto turbata da questa situazione; ma al momento tutti i nostri progetti possono essere portati avanti», ci assicura.
Dopo tre anni sull’isola, Sandro e Nadia prevedono di rientrare in Svizzera in primavera. Per il momento la CMSI non ha trovato nessuno disposto a proseguire il progetto, attivo dal 2015: «È probabile che terminerà la presenza fisica anche perché il Bureau Diocésain d’Education ha raggiunto una certa autonomia e può continuare il suo operato con il nostro sostegno a distanza».
Il 4 dicembre alle 19, al Convento Faido, si terrà la cena di solidarietà per i progetti ad Haiti organizzata dall’associazione Mezanmi. Iscrizioni scrivendo a ass.mezanmi@gmail.com.
(SG)
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)
Oggi, mercoledì 18 dicembre, alle 20.30, padre Francesco Patton ofm, sarà in Ticino per un incontro dal titolo "Il coraggio della pace. Riflessioni su dialogo, riconciliazione e speranza (quando tutto sembra perduto)". Modera Andrea Fazioli