Saranno Beati il giovane Carlo Acutis e il sacerdote gesuita Rutilio Grande García. Ha dato il via libera il Papa che ieri, ricevendo il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha autorizzato il Dicastero a promulgare i rispettivi Decreti. Insieme a Rutilio Grande saranno beatificati anche due compagni laici, uccisi con lui nel 1977, in odio alla fede, nel Salvador.
Saranno invece proclamati santi un laico, il Beato Lazzaro, detto Devasahayam, un laico, ucciso in odio alla fede in India nel 1752, e una religiosa, la Beata Maria Francesca di Gesù (al secolo Anna Maria Rubatto), fondatrice della Suore Terziarie Cappuccine di Loano; nata a Carmagnola (Italia) nel 1844 e morta a Montevideo (Uruguay) nel 1904.
Con il riconoscimento delle virtù eroiche diventano Venerabili Servi di Dio: il sacerdote diocesano Emilio Venturini, fondatore della Congregazione delle Suore Serve dell’Addolorata, nativo di Chioggia (1842-1905); il sacerdote diocesano Pirro Scavizzi, di Gubbio (1884-1964); Emilio Recchia, sacerdote professo della Congregazione delle Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo, nato a Verona (1888-1969); il laico Mario Hiriart Pulido, nato a Santiago del Cile (1931-1964).
Carlo Acutis: una vita di intensità straordinaria
Una storia, quella del giovane Acutis, di una intensità straordinaria. Carlo, nonostante fosse solo un adolescente, visse una esistenza profonda, segnato da una fede straordinaria e da un legame unico con San Francesco d’Assisi. Proprio ad Assisi, nel Santuario della Spoliazione, ad aprile è stata traslata la sua salma. Nato a Londra nel 1991, dove i genitori si trovavano per motivi di lavoro, fu segnato da una pietà profonda quanto precoce. Rientrato in Italia visse a Milano. Fece la Prima Comunione, con un permesso speciale, a sette anni. Maturò un amore vivo per i santi, per l’Eucaristia, fino ad allestire una mostra sui miracoli eucaristici avvenuti nel mondo per raccontare a tutti la gioia dell’incontro concreto con Gesù. Oggi l’esposizione è rimasta online (www.miracolieucaristici.org) e ha avuto un successo inaspettato. Carlo divenne presto un genio dell’informatica e proprio attraverso questo mondo si fece apostolo di Gesù. Sportivo e appassionato di computer, come tanti coetanei, brillava per la virtù della purezza e per la sua sensibilità nei confronti dei poveri, degli immigrati, delle persone sole. Grazie al suo esempio e al suo carisma anche il domestico di casa Acutis, un induista di casta sacerdotale bramina, decise di chiedere il battesimo, convinto – come disse successivamente – «dalla testimonianza e dalla coerenza di vita di questo ragazzo più che dalle parole». In ospedale, posto di fronte alla morte, nella tenerezza dei suoi 15 anni, Carlo disse ai genitori: «Offro tutte le sofferenze che dovrò patire al Signore, per il Papa e per la Chiesa».
La testimonianza del vice-postulatore della causa di beatificazione di Acutis ai giovani ticinesi
Durante la Veglia d'Avvento dello scorso dicembre, Sidi Perin, vice-postulatore della causa di Acutis, aveva portato la sua testimonianza ai giovani ticinesi. Vi invitiamo a rileggere Carlo Acutis, un giovane verso gli altari, Una Veglia in compagnia di un Santo, e soprattutto, "Siate originali, non fotocopie!", cronaca e fotogallery della Veglia.
(red)