Jean Scarcella, che si era volontariamente ritirato dal suo incarico di Abate di Saint-Maurice il 13 settembre 2023, ha ripreso le sue funzioni il 9 marzo 2025, come annunciato dall'Abbazia. Una lettera del Dicastero per i vescovi gli ha concesso il "nihil obstat" (nulla osta). Si era messo da parte per consentire lo svolgimento di un'inchiesta canonica nei suoi confronti, legata a sospetti di abusi sessuali.
«Accolgo con serenità la fiducia del Santo Padre, che mi ha autorizzato a riprendere il mio incarico di Abate, e ringrazio la mia comunità per il suo sostegno incrollabile. Chiedo ai fedeli del Territorio abbaziale di comprendere il mio imbarazzo per essere stato oggetto di un procedimento che ha potuto suscitare dubbi e sospetti», ha dichiarato Mons. Jean Scarcella, in un comunicato pubblicato l'11 marzo 2025, in seguito alla ricezione della lettera del Vaticano.
Su invito del prefetto del Dicastero per i vescovi, il cardinale Robert Francis Prevost, l’Abate Jean Scarcella e l’Amministratore apostolico Jean-Michel Girard si sono recati in Vaticano il 13 febbraio 2025. Hanno così incontrato il prelato che ha dato il consenso al ritorno in carica dell'Abate Jean e alla conseguente conclusione del mandato dell’amministratore.
Il contenuto della lettera del Dicastero del 6 marzo 2025, trasmessa all’interessato dal nunzio apostolico, precisa che «tenuto conto dell'archiviazione delle indagini condotte dal competente Ministero pubblico, [il Dicastero] concede il 'nulla osta' ('nihil obstat' in italiano) alla ripresa delle sue funzioni di Abate Ordinario».
La Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) aveva annunciato il 10 settembre 2023 l'avvio di un'indagine ecclesiastica preliminare riguardo a sospetti di abusi sessuali e alla loro eventuale copertura da parte di membri della Conferenza stessa, aveva spiegato Jean Scarcella al momento del suo ritiro. Il Dicastero per i vescovi, a Roma, aveva ordinato un'inchiesta preliminare e nominato Mons. Joseph Bonnemain, vescovo di Coira, direttore dell'indagine.
Il rapporto del Dicastero per i vescovi, pubblicato il 18 ottobre 2024, relativo ai vescovi, aveva menzionato "errori" ma non "colpe". Riguardo a Jean Scarcella, il rapporto aveva concluso che «non esistono prove di abusi o molestie in senso stretto nel caso specifico».
L'Abbazia potrà quindi dotarsi nuovamente della propria organizzazione e procedere alle nomine necessarie. Nel frattempo, il gruppo di lavoro indipendente formato da ricercatrici in storia e affidato a Pierre Aubert, procuratore generale del cantone di Neuchâtel, prosegue nel suo compito di fare luce sul passato dell'istituzione, che deve mantenere costanti gli sforzi di prevenzione.
«Auspico che la dinamica del Giubileo della Speranza, che celebriamo con la Chiesa universale, ci dia l'opportunità di mantenere unita la nostra Chiesa locale sulla base della nostra comune fede in Gesù Cristo, vincitore della morte», ha aggiunto Mons. Scarcella.
«La Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), riunita in assemblea a Fischingen dal 10 al 12 marzo 2025, ha preso atto dell'approvazione del Dicastero per i vescovi (Vaticano) per la ripresa delle funzioni di Mons. Jean Scarcella», hanno comunicato i vescovi l'11 marzo.
Il Dicastero vaticano per i vescovi non ha fornito, per il proprio consenso, ragioni diverse dal rispetto del quadro giuridico. Come la giustizia svizzera, anche quella ecclesiastica rispetta i principi giuridici di uno Stato di diritto. Il Ministero pubblico del Vallese aveva motivato la propria non-entrata in materia con l'impossibilità di stabilire i fatti e con la prescrizione. Al di là di questi elementi, i membri della CVS non dispongono di altre informazioni sull’approvazione data dal Dicastero e pertanto non possono fornire ulteriori spiegazioni. La CVS prosegue il proprio impegno nell'attuazione delle misure di prevenzione e intervento nel campo degli abusi.
Di avviso preoccupato è soprattutto la Conferenza centrale cattolico romana della Svizzera (RKZ) che si è espressa per voce di Roland Loos e Urs Brosi, nell’ordine presidente e segretario generale. A loro avviso, il ritorno di Jean Scarcella alla Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) minerebbe la credibilità delle misure che la CVS, la RKZ e le KOVOS (comunità religiose) hanno adottato per prevenire gli abusi. “Alla luce delle informazioni pubblicamente disponibili sull'abate e su vari membri dell'Abbazia di Saint-Maurice nel Basso Vallese, ci rammarichiamo che l'abate Jean Scarcella abbia deciso di riprendere le sue funzioni”, si legge nella dichiarazione firmata da Roland Loos e Urs Brosi. “Da un lato, molte persone, soprattutto nella Svizzera francese, sono spiacevolmente colpite da questa abdicazione di responsabilità”, si legge nella dichiarazione. “Dall'altro, il fatto che l'abate Scarcella sia di nuovo membro della Conferenza dei vescovi svizzeri mina la credibilità delle misure che la Conferenza centrale e la KOVOS stanno adottando con grande impegno contro gli abusi”. Il 17 ottobre 2024, la procuratrice pubblica del Canton Vallese, Béatrice Pilloud, ha ordinato la sospensione di vari procedimenti espressamente a causa della prescrizione e non perché le accuse fossero infondate. Secondo la direzione di RKZ, lei stessa lo ha dichiarato chiaramente in alcune interviste.
“Se l'abate Jean Scarcella interpreta la decisione legale di archiviare il procedimento contro di lui e i suoi confratelli come una mancanza di obiezione morale, è difficile da capire, soprattutto se viene da un uomo di Chiesa. Dal 2009, infatti, ricopre un incarico dirigenziale nella veneranda abbazia (quello di priore, ndr), di cui è abate dal 2015. È quindi inevitabile che abbia una certa responsabilità per quanto accaduto in quegli anni”, ha aggiunto il comunicato.
Il presidente e il segretario generale della RKZ ribadiscono il loro impegno a collaborare con i vescovi e le comunità religiose della Svizzera per combattere gli abusi all'interno della Chiesa. “Da parte nostra, ribadiamo ciò che anche i vescovi svizzeri hanno affermato oggi, ossia che porteremo avanti con determinazione il nostro impegno per l'attuazione di misure preventive e di intervento nel campo degli abusi sessuali. Siamo particolarmente soddisfatti di aver potuto lavorare in modo molto intenso e costruttivo con la Conferenza episcopale e con KOVOS negli ultimi mesi e di aver intrapreso insieme questo cammino.”
(cath.ch/com/bh/traduzione e adattamento redazionecatt)
Il provvedimento è stato deliberato nella 347 ª Assemblea ordinaria della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) che si è tenuta presso il monastero benedettino di Fischingen (TG) dal 10 al 12 marzo 2025. Esso sarà valido per tutta la Svizzera, quindi anche per i due Seminari presenti in Ticino.
La sua visione di Chiesa sinodale, l'apprezzamento per papa Francesco, i desideri anche di cambiamento. Un'intervista realizzata dai colleghi di kath.ch alcune settimane prima dell'elezione in Consiglio federale del politico del Centro avvenuta il 12 marzo 2025.
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