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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (23 luglio 2025)
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  • Sulla via cluniacense in Svizzera alla scoperta del romanico romando

    di Chiara Gerosa

    La via cluniacense in Svizzera. L’avevamo annunciato lo scorso anno sulle pagine di Catholica: desideriamo portarvi, durante questa estate, sulle tracce dell’abbazia benedettina di Cluny in Svizzera per scoprire le bellezze e la ricchezza della rete di siti legata all’abbazia francese.

    Una rete che comprende più di 200 siti in 8 Paesi europei, tra cui appunto la Svizzera. Lo facciamo percorrendo il Cammino cluniacense in Svizzera, di cui in realtà esistono alcune varianti, poiché i siti cluniacensi, soprattutto nella Svizzera romanda, sono molto numerosi!

    Noi percorreremo idealmente, in quattro tappe (quattro articoli), il cammino più conosciuto che si snoda (ma è percorribile anche in senso contrario, soprattutto se si desidera proseguire sino in Francia, deviando a Romainmôtier) dal piccolo villaggio di Bassins (nel distretto di Nyon) fino a Rougemont, unico sito alpino, nelle Alpi Vodesi Cluny.

    Prima di tutto occorrono due parole su Cluny. Questa abbazia fu fondata nel 910 da Guglielmo I, duca d’Aquitania e conte d’Alvernia, e divenne ben presto il simbolo del rinnovamento monastico in Occidente e un importante centro intellettuale attorno all’Anno 1000. Proprio così si costituì, passo dopo passo, legame dopo legame la rete di scambi religiosi, culturali e scientifici che si estende ben oltre il cammino che percorriamo quest’estate. Un vero Impero di abbazie!

    Da Bassins a Mollens (VD)

    Partiamo dal piccolo villaggio di Bassins, sulle alture del lago Lemano, a circa 800 metri sui contrafforti del Giura e al limite delle grandi foreste. Nel villaggio si respira un’aria di armonia fra natura e attività umana, tra le geometrie di campi coltivati, di boschi e orti. La chiesa, dedicata a Notre Dame, fu sotto le dipendenze dell’abbazia cluniacense di Payerne, e qui abitavano una dozzina di monaci dediti all’agricoltura.

    Nel 1542 chiesa e priorato vennero però venduti in seguito all’invasione bernese. Nella chiesa, oggi tempio protestante, scopriamo anche una striscia ricamata con quadretti che illustrano la storia cluniacense di Bassins, realizzata nell’ambito di un progetto europeo. È ora di partire per i boschi e sul celebre sentiero del «Toblerone» (nome dato alle fortificazioni edificate durante la guerra del 1939-1945) fino a Begnins e poi a Bursins. La vista è magnifica, quando il cielo è limpido si vede anche il Monte Bianco, e camminare tra villaggi, vigne e tra il blu del cielo e dell’acqua e il verde del terreno è rilassante. Anche a Bursins troviamo resti di un priorato cluniacense dove i monaci, all’epoca, si occupavano della vigna, ma in questo caso dipendevano dall’abbazia di Romainmôtier.

    Il profumo di tiglio è intenso ed invita a rimanere all’esterno, ma decidiamo di visitare brevemente la chiesa che presenta tre cappelle di epoche diverse, per poi riprendere il cammino verso Mollens, allontanandoci pian piano dal Lemano. Salendo verso nord-est, spesso tra vigneti, si incontra Aubonne, dove la fanno da padrone le case patrizie e il castello. Se avete voglia di fermarvi qui, consiglio la visita dell’Arboretum, fuori dal paese, un parco botanico davvero unico in Svizzera che raccoglie circa 3000 specie di alberi ed arbusti. La nostra tappa termina, dopo circa una quarantina di km, a Mollens dove si trovava un antico priorato distrutto purtroppo più volte da un incendio.

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