Si preghi per chi ad Haiti vive la violenza ed è costretto a fuggire. È questo l'appello del Papa, dopo la preghiera dell’Angelus, parlando del Paese caraibico, preda della brutalità e della ferocia dei gruppi armati che devastano la vita della popolazione innocente.
Seguo la drammatica situazione in Haiti, dove continuano le violenze contro la popolazione forzata a fuggire dalle proprie case in cerca di sicurezza altrove, dentro e fuori del Paese. Non dimentichiamo mai i nostri fratelli e sorelle haitiani. Chiedo a tutti di pregare affinché cessi ogni forma di violenza e con l’impegno della comunità internazionale si continui a lavorare per costruire la pace e la riconciliazione nel Paese, difendendo sempre la dignità e i diritti di tutti.
È solo di pochi giorni fa la denuncia di Human Rights Watch circa l’arrivo nelle baby gang di “centinaia se non di migliaia” di bambini spinti da povertà e fame, sfruttati per traffici illegali e vittime di abusi di ogni tipo da parte di gruppi criminali senza scrupoli. HRW ha quindi esortato il governo di transizione a fornire loro protezione e l’accesso a beni e servizi essenziali.
I bambini vengono reclutati dai gruppi criminali, che ormai controllano quasi l’80 per cento della capitale Port-au-Prince, a seguito dell’intensificarsi delle operazioni di polizia, della forza multinazionale e di quella locale. Secondo l’Unicef, sono circa 2,7 milioni di persone, tra questi mezzo milione di bambini, costretti a vivere sotto il controlllo delle gang che continuano a provocare centinaia di morti.
Quanto ai conflitti in Medio Oriente, il Papa invoca "l'’immediato cessate il fuoco su tutti i fronti", perché si dia spazio a diplomazia e dialogo.
Sono vicino a tutte le popolazioni coinvolte di Palestina, Israele e Libano, dove chiedo che siano rispettate le forze di pace delle Nazioni Unite. Prego per tutte le vittime, per gli sfollati, per gli ostaggi che auspica siano subito rilasciati, e spero che questa e grande inutile sofferenza generata da odio e vendetta finisca presto. Fratelli e sorelle, la guerra è una illusione, è una sconfitta, non porterà mai la pace, non porterà ma la sicurezza, è una sconfitta per tutti soprattutto per chi si crede invincibile. Fermatevi, per favore
L’appello a fermare qualunque tipo di violenza Francesco lo ribadisce con lo sguardo fermo soprattuto sull’Ucraina, la sua preghiera è alla comunità internazionale, di non lasciare “morire di freddo” gli ucraini, e poi di mettere fine agli “attacchi aerei contro la popolazione civile che è sempre la più colpita” perché, è la sua drammatica richiesta, “basta uccidere innocenti”.
Vaticannews/red
All'udienza generale, Francesco inaugura un nuovo ciclo di catechesi per il Giubileo, dal titolo “Gesù Cristo nostra speranza"
Il libro «Life, la mia storia nella storia» arriverà in versione cinematografica. Il Papa ringrazia definendo il cinema «una forma di poesia».
Come con il suo rappresentante in Ucraina, Francesco invia una lettera al nunzio nella Federazione russa per i mille giorni del conflitto. “La sofferenza degli innocenti è denuncia potente contro ogni forma di violenza”, afferma il Pontefice, incoraggiando “a rinnovati sforzi diplomatici per fermare la progressione del confitto”.