“Tre giorni di ritiro spirituale, dal 30 giugno al 2 luglio 2025 e due giorni di verifiche dal 3 al 4 luglio cui hanno partecipato i “volontari della sofferenza” e l’Associazione Silenziosi Operai della Croce”” sono stati una vera manna. Il convegno, cui hanno partecipato membri che si incontrano regolarmente in Diocesi e membri di parecchie diocesi e Regioni italiane, ha approfondito l’argomento della speranza. È anche la chiave di lettura del Giubileo in corso e, le meditazioni, guidate dal presbitero Daniele Bravo, hanno posto l’attenzione sulla speranza come dono, come cammino e come meta della vita del cristiano e delle associazioni”, informa don Angelo Ruspini, assistente spirituale del sodalizio.
Il gruppo ticinese dei volontari della sofferenza si raduna ogni mese in Ticino, mentre ad inizio estate ha avuto il suo ritiro annuale nel Santuario della Madonna di Re’. Questo sodalizio si ispira al fondatore a livello italiano e mondiale, Mons. Luigi Novarese (1914 - 1984). Novarese, che è stato beatificato nel maggio del 2013, ha fondato nel 1947 il Centro volontari della Sofferenza e qualche anno dopo ha portato all’avvio i lavori di costruzione della Casa Cuore Immacolato di Maria a Re, prima struttura al mondo che offre esercizi spirituali per gli ammalati. In Ticino il sodalizio dei volontari della sofferenza è presente da anni.
Battezzati con la gioia del Vangelo che si occupano di chi soffre
“Al battesimo abbiamo ricevuto il dono dell’appartenenza a Gesù Cristo e portiamo dentro di noi la gioia del Vangelo. Diventare cristiani ci ha cambiato la vita e la speranza fa riferimento a tanti segni e miracoli di Gesù Cristo e alla vittoria di Cristo sulla morte. Noi facciamo parte di una comunità che ha come scopo di annunciare il valore salvifico della sofferenza del Cristo salvatore. La testimonianza della nostra vita e l’appartenenza a Cristo ci offrono una serenità, pur nel dolore della sofferenza”, spiega don Ruspini.
“La speranza - continua Ruspini - entra in tutto cammino della vita e assume una colorazione maggiore quando si diventa anziani, o malati o fragili. La luce della fede e della presenza dello Spirito Santo in noi ci spingono a stringerci attorno a Cristo nella certezza che Lui è anche la nostra meta. Sarà luce per sempre e avremo la gioia di vedere il nostro nome scritto nei cieli. Come esseri apostoli e testimoni di tanta ricchezza nel nostro ambiente di vita? Per gruppi, nell’ascolto sinodale dello Spirito, siamo giunti alla bellezza di testimoniare la gioia dell’amore e della tenerezza che i nostri occhi e le nostre orecchie hanno saputo vedere nel sofferente e che proprio attraverso questi sguardi e quei suoni sono stati suggeriti. Con la vicinanza possiamo colmare la solitudine con gesti concreti e semplici, compiere atti di amore e benevolenza come risposta all’amore che, per primi, abbiamo ricevuto da Dio. Anche le persone in salute hanno bisogno di ascolto, di un sorriso, di solidarietà, perché possano aprire il loro cuore e non rimanere isole”.
Gli incontri in Diocesi del Gruppo diocesano dei volontari della sofferenza riprenderanno in settembre, una volta al mese, nel pomeriggio dell’ultimo martedì del mese, nella Sala della chiesa nuova di Breganzona. La riunione è aperta a tutti. Per informazioni si può contattare l’indirizzo che si trova nell’annuario della Diocesi di Lugano o l’assistente don Ruspini (mail angelo.ruspini@bluewin.ch)
red