Nei giorni scorsi l'arcivescovo anglicano di Canterbury Justin Welby ha annunciato le sue dimissioni. Il motivo sarebbe quello di aver taciuto per oltre un decennio su uno dei più gravi scandali di abusi sessuali che abbiano mai colpito la Chiesa d'Inghilterra. Una vicenda che si intreccia con una crisi ben più ampia che sta investendo anche alcune Chiese protestanti europee, in Germania e Francia.
Al centro della vicenda della Chiesa anglicana c'è John Smyth, un rispettabile avvocato londinese e predicatore nei campi estivi cristiani, che tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 avrebbe perpetrato "attacchi continui, brutali e orribili" su oltre 130 tra bambini e ragazzi. Un'indagine interna del 1982 venne prudentemente insabbiata. Nessuno pensò di avvertire la polizia. Nel 2013, Welby, appena nominato arcivescovo di Canterbury, viene informato delle accuse. La sua reazione, secondo il rapporto Makin, fu caratterizzata da "una netta mancanza di empatia" e "una tendenza a minimizzare la questione". Solo nel 2017, la polizia apre finalmente un'indagine penale. Ma Smyth muore nel 2018, portando con sé i suoi segreti.
In Germania, la Chiesa evangelica (EKD) sta facendo i conti da gennaio 2024 con numeri ancora più impressionanti usciti da uno studio: 2.200 vittime accertate di abusi dal 1946 a oggi, con stime che potrebbero arrivare a 9.000 casi. Inoltre un anno fa ci sono state le dimissioni della presidente Annette Kurchus, accusata di aver celato un caso di violenza sessuale all’interno della sua comunità.
I numeri si basano sullo studio di documenti e dossier delle Chiese regionali e dell'organizzazione dei diaconi per il soccorso e l'assistenza sociale dei luterani, nota come Diakonie. La Ekd aveva commissionato lo studio nel 2020, con l'obiettivo di analizzare le strutture al suo interno che promuovono la violenza e l'abuso di potere. Ha finanziato lo studio con 3,6 milioni di euro. Come organizzazione ombrello di 20 Chiese regionali, la Ekd rappresenta 19,2 milioni di cristiani protestanti in Germania.
In Francia, la situazione non è migliore. La Chiesa protestante unita (EPUdF) ha dovuto aderire alla Commissione di riconoscimento e riparazione, stabilendo un tetto di 60.000 euro per i risarcimenti alle vittime. La crisi sta mettendo in luce le contraddizioni profonde del protestantesimo contemporaneo.
Per la Chiesa d'Inghilterra, la situazione è particolarmente delicata: le dimissioni di Welby aprono una crisi istituzionale senza precedenti. Per la procedura per la sua successione la "Crown Appointments Commission" dovrà selezionare due nomi da sottoporre al primo ministro Keir Starmer, che ne sceglierà uno da far approvare da re Carlo III.
Nel frattempo i numeri raccontano una Chiesa anglicana in profonda crisi. Dal 2013, quando Welby è diventato arcivescovo, la Chiesa d'Inghilterra ha pubblicato una serie di rapporti sulla gestione dei casi di abusi. Quasi tutti hanno trovato prove di occultamento e tentativi di proteggere la reputazione istituzionale a scapito delle vittime. Nonostante investimenti significativi in programmi di tutela e prevenzione, la maggior parte dei sopravvissuti afferma che la risposta della chiesa è stata "incoerente e spesso dannosa".
fonte: agenzie/Francia, Germania, Inghilterra, il tema degli abusi scuote e interroga le chiese - Riforma.it
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