Il Nicaragua, già afflitto da una grave crisi politica e sociale , piange la morte del cardinale salesiano Miguel Obando Bravo, arcivescovo emerito di Managua, avvenuta oggi a 92 anni. A dare la notizia del decesso è la Conferenza episcopale nicaraguense tramite un post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale.
Il porporato era considerato l’eroe della riconciliazione nazionale per la sua opera di mediazione negli anni ’70 tra il dittatore Anastasio Somoza Debayle e i guerriglieri nicaraguensi e, in seguito, negli anni ’80, tra il governo sandinista e i gruppi armati controrivoluzionari delle Contras. Il 2 aprile 2016 è stato dichiarato ufficialmente “Sacerdote nazionale per la pace e la riconciliazione”, con una legge approvata con 65 voti a favore e un solo voto contrario.
Nato a La Libertad (Chontales), nell’attuale diocesi di Juigalpa, il 2 febbraio 1926, il cardinale Obando ha frequentato i corsi del Collegio salesiano di Granada per poi conseguire il baccellierato in latino e greco a San Salvador. Nella stessa città ha frequentato la Normale Superiore e si è laureato in Matematica, Fisica e Filosofia.
Dopo l’ingresso nella Congregazione salesiana ha studiato Teologia in Guatemala e successivamente Psicologia delle vocazioni in Colombia, in Venezuela e a Roma. Ordinato sacerdote il 10 agosto 1958, è stato professore di Matematica e Fisica nelle Scuole superiori del Nicaragua e di El Salvador. Ha svolto poi gli incarichi di: prefetto di disciplina nel Seminario salesiano di San Salvador (1959); rettore dell’Istituto Rinaldi (seminario salesiano); membro del Consiglio provinciale per il Centro-America della Congregazione (1962); delegato per il Centro-America e Panama al XIX Capitolo generale della Congregazione salesiana che si è svolto a Roma nel 1965.
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