L’Assemblea di Caritas Ticino, l’organo direttivo dell’Organizzazione nata nel 1942, ha tenuto mercoledì 11 giugno 2025 presso il proprio Centro di ecologia integrale Laudato si’ di S. Antonino la sua seduta annuale per presentare il rapporto di attività 2024, l’andamento dei conti e le prospettive. In un comunicato stampa l’associazione spiega che questa è stata l’occasione per l’Assemblea di approfondire il quadro attuale ma contestualizzandolo nel percorso tra passato e futuro.
“Quello che emerge - si legge nel comunicato - è un’organizzazione complessa, erede di una tradizione di pensiero che ha attraversato le diverse stagioni, nelle quali Caritas Ticino ha camminato. Il momento aurorale sono state le parole profetiche del vescovo Eugenio Corecco che nel discorso per il 50esimo di Caritas Ticino nel 1992, dove ha indicato che ”l’uomo è più del suo bisogno”. Attraverso la valorizzazione delle risorse di tutti coloro che incontriamo, si genera un cambio di paradigma nel metodo di intervento sociale. Un percorso che intorno al 2010 ha incrociato il concetto di sostenibilità. Sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Da questa, la scelta del Biologico per l’allora Azienda agricola di Pollegio e l’approfondimento progressivo sui temi ambientali e sulla loro centralità nel dibattito pubblico”.
Una consapevolezza che in Caritas Ticino si è accresciuta “dal costante dialogo con il pensiero di economisti come Muhammad Yunus, o Amartya Sen e con l’inesauribile ricchezza della Dottrina Sociale della Chiesa cattolica, fonte di riflessioni ed indicazioni per leggere i tempi moderni. Tappe fondamentali sono state la Caritas in Veritate e la Laudato si’. Due encicliche che hanno segnato il pensiero di Caritas Ticino. Fino a giungere agli ultimi anni, con la ridefinizione della proposta sociale alla luce della correlazione tra economia sociale ed economia circolare”.
Il comunicato rileva che “un passaggio importante, strategico, che ha reimpostato le attività e gli organigrammi, per essere adeguati al momento storico, per poter essere “luogo” di socializzazione, di rilancio socio-professionale, di formazione per le tante persone che quotidianamente incontriamo attraverso i nostri servizi e le nostre attività. Un cambiamento importante che ha significato l’apertura di nuovi luoghi, sedi di misure di inserimento socio-professionali, in sostituzione di spazi non più adeguati, che hanno portato 1'101 persone (di cui 751 persone in disoccupazione e 350 persone in assistenza) ad essere accompagnate nelle Misure, che ha generato e implementato le diverse attività produttive, orientandole verso il tentativo di realizzare concretamente un modello socio-economico che ha come obiettivo l’inclusione sociale e come strumento l’economia circolare”.
La produzione video
Il comunicato torna pure sull’eredità di trent’anni di produzione video (iniziata nel 1994) e di sviluppo del settore comunicazione, “sostenute dalla ricchezza inesauribile della Dottrina sociale della Chiesa, rappresentano un elemento di confronto costante che Caritas Ticino mantiene nel suo servizio Comunicazione e marketing con un bilanciamento tra comunicazione commerciale, sociale e culturale. Nel suo canale YouTube attualmente sono presenti 2’470 video”.
Il Servizio Sociale
Nel comunicato si sottolinea che “anche il Servizio sociale di Caritas Ticino si è mosso in relazione allo sviluppo complessivo dell’organizzazione e della società, conservando la propria caratteristica di spazio di consulenza e intervento sociale classico, accogliendo le nuove richieste arrivate dai singoli, dalle famiglie, dalle istituzioni pubbliche e private, cercando di rispondere in maniera sussidiaria alle realtà esistenti, in una dinamica rivisitata di azione territoriale. Nel 2024 è intervenuto a favore di circa 800 persone. Il contributo economico è leggermente cresciuto toccando CHF 89’472. I dati indicano una certa maggior precarietà delle condizioni delle persone e famiglie che si sono rivolte a noi, in particolare con figli, e o monoparentali, dove si evidenzia pure una certa fatica nella gestione delle proprie risorse e l’accesso alla documentazione digitale prevista per la richiesta di aiuti vari”.
Le cifre del consuntivo
L’organizzazione rende pubbliche nel comunicato le cifre del consuntivo 2024 che “è così da leggere in questa prospettiva. I conti approvati presentano al Conto d’esercizio 2024 la chiusura con una minor entrata di CHF 371’276 rispetto a ricavi pari a CHF 9'496'882 e a costi pari a CHF 9'868’157; il preventivo 2025 pure approvato con una minor entrata di CHF 60’000. L’impresa sociale Caritas Ticino ottiene i ricavi da attività proprie per il 53%; da mandati pubblici per l’organizzazione del Programma d’inserimento socio-professionale per persone in disoccupazione e in assistenza sono per il 37%. Le offerte generiche sono state attorno al 5%, non effettuando Caritas Ticino raccolte fondi. I maggiori costi risultano, per il personale (76 dipendenti sull’arco dell’anno inclusi apprendisti e contratti a tempo determinato) con il 54% e per la gestione delle attività al 32%. Il bilancio presenta attivi e passivi per CHF 14'782’242 contro i CHF 14'120’338 del 2023. Una contrazione economica del 3% che va interpretata come una fase nel processo di cambiamento che apre a questa nuova impostazione di lavoro”.
È possibile trovare un dettaglio maggiore rispetto alle diverse attività nel rapporto 2024 inserito nella Rivista di Caritas Ticino di giugno 2025 che uscirà nei prossimi giorni.
In conclusione Critas Ticino dice di affrontare “quindi questa nuova fase con la solidità costruita in un percorso di tanti anni, fondato sulla tensione verso un pensiero generativo. Una riflessione sempre in campo, elemento imprescindibile delle scelte dei diversi momenti che hanno segnato la storia di questa associazione, compresa questa ultima, complessa ma ricca di suggestioni e piena di possibilità”.
csCaritasTicino/red