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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
  • Santa Messa di apertura dell'anno accademico alla Facoltà di Teologia di Lugano con mons. Valerio Lazzeri

    Apertura dell'anno accademico alla Facoltà di teologia di Lugano

    Questa mattina, alle 9, mons. Lazzeri, Vescovo di Lugano, ha celebrato la Santa Messa di apertura dell'anno accademico alla Facoltà di Teologia di Lugano (FTL), nella Basilica del Sacro Cuore, vicino al campus universitario.

    Partendo dalla pagina del Vangelo odierna, che racconta dell’ammirazione di Gesù per la fede del centurione, il Vescovo ha sottolineato la necessità di una “fede pensante”: "Che cosa chiediamo alla Parola di Dio nel contesto di una Facoltà teologica? La vogliamo mettere sotto il tetto delle nostre costruzioni intellettuali? In realtà, dobbiamo assumere il pensiero teologico del centurione. La parola di Gesù non sta nella logica della necessità; essa ha piuttosto bisogno di spazi di libertà per manifestare le sue potenzialità. Vi auguro dunque di custodire la radice eucaristica del nostro modo di pensare. Heidegger diceva che denken, "pensare", è anche danken, "rendere grazie". Il pensiero cristiano è questo: riconoscere la sovranità della Parola che ci è donata per amore. Riscopriamo questa “oasi di gratuità”, custodiamola, affinché la Parola possa disvelare le sue potenzialità. È un atteggiamento tanto più necessario in questo periodo, in cui parole stentate, al posto di custodire la Chiesa, tentano di distruggerla".

    "Questo significa aprirsi ad una razionalità superiore, e non tradurla secondo nostre categorie. Cosa deve essere allora la nostra Facoltà di Teologia? Una corporazione di docenti e studenti, una famiglia, che lasci venire a noi la Parola di Dio".

    Quindi all'inizio della Settimana intensiva di corsi, alle 10.30, mons. Orsatti, docente della Facoltà, ha ricordato due cose essenziali nel percorso dello studente: gli orizzonti ampi e le relazioni. "Che il vostro studio sia uno spalancare nuovi orizzonti. Abbiamo sempre bisogno di un cielo azzurro e un cielo aperto. Orizzonti che sono anche geografici, visto che i nostri studenti vengono da quattro continenti. Manteniamo verso tutti questi orizzonti di umanità e cultura, una sana curiositas".

    (LQ)

     

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