Giovedì 6 giugno è andato in onda a Falò su RSILa1 un reportage dedicato al drammatico tema degli abusi nella Chiesa in Ticino. Il reportage arriva dopo lo studio commissionato dai vescovi svizzeri all'Università di Zurigo dal quale si evincono due dati per il Ticino: la distruzione senza tenere alcuna traccia avvenuta prima dell'anno 2000 di documenti sul tema contenuti negli archivi diocesani e i pochi casi segnalati ufficialmente. Dal 12 settembre 2023 ad oggi la Diocesi di Lugano si è mobilitata con il resto delle Diocesi in Svizzera per fare chiarezza e l'Amministratore apostolico ha incontrato più volte la popolazione nei vicariati del Ticino. Nuovi casi sono emersi.
Nel reportage di Falò, come ha raccontato ai colleghi di kath.ch la responsabile del servizio la giornalista Francesca Luvini, sono emersi "tre casi in cui le vittime raccontano le loro storie. Tuttavia, abbiamo parlato anche con diverse altre persone che si sono confidate con noi ma che non hanno voluto apparire in televisione. In generale, comunque, possiamo confermare che il numero di segnalazioni è aumentato notevolmente anche in Ticino dopo la pubblicazione del rapporto storico, anche se non così tanto come nel resto della Svizzera. Guardando al passato, credo si possa dire che la diocesi di Lugano non fa eccezione rispetto al resto della Svizzera e del mondo: I casi di abuso sono stati banalizzati e insabbiati, i preti colpevoli sono stati trasferiti. E siamo riusciti a mostrare questo sistema di insabbiamento anche nel nostro documentario. Recentemente si ha l'impressione che anche nella diocesi di Lugano si stia verificando un cambiamento di paradigma nell'affrontare lo scandalo degli abusi, anche se con un processo lento e cauto", conclude la Luvini.
Anche l'amministratore apostolico vescovo Alain De Raemy è intervenuto a Falò.
Vedi la puntata: Falò - Le mura del silenzio - Videogiochi alla riscossa - Play RSI
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