Calendario romano
di Dante Balbo*
Ero un ragazzo, quando frequentavo una parrocchia e un gruppo di giovani, guidati da un sacerdote appassionato di Dio e del prossimo. Celebravamo i vespri tutte le sere, andavamo a prestare servizio nelle case per anziani, al Piccolo Cottolengo di Milano, raccoglievamo carta da rivendere per aiutare chi aveva bisogno. Eppure non mi bastava, così chiesi a quel prete se vi fosse un modo più profondo per conoscere Gesù che pregavamo e servivamo insieme. Lui mi suggerì di leggere la parola di Dio dove avrei scoperto molte cose, ma qualcuno aveva pensato di introdurmi ad un’avventura che ancora oggi mi accompagna.
Conobbi il Rinnovamento nello spirito, una delle meraviglie che il Signore ha suscitato in questo tempo di grazia e di speranza e fu come trovarmi al sole di mezzogiorno, dopo che avevo camminato nella luce dell’alba, tanto era grande la presenza di Gesù che mi venne incontro. Questa domenica dice lo stesso: il Signore che conosciamo bambino, venuto a portare un sogno e una speranza, si manifesta in tutta la sua grandezza. Nel Vangelo è il verbo, cioè l’essere che tutto fa esistere, su cui è stato disegnato ogni uomo, che regge il mondo, la storia, il tempo. Ma mentre per i filosofi questo essere è un motore immobile, altro dalla creazione, irraggiungibile, impensabile, infinito, per noi è un nomade, che ha piantato la sua tenda nel nostro deserto, cammina e mangia con noi, scambia il pane e il sale dell’ospitalità. Gesù è qui, l’Emmanuele, (il Dio con noi), ma per molti è ancora una luce fioca, un’alba che promette lo splendore del giorno, ma spesso è offuscata dalle tristezze della vita. La mia vicenda è stata unica, perché di questo aveva bisogno il mio cuore, ma per ognuno è preparata una strada affinché la bruma dell’alba si sollevi e si scopra la meraviglia del nuovo giorno che è stato pensato per lui. L’amore di Gesù che abbiamo conosciuto è solo l’inizio, non accontentiamoci, c’è molto, molto di più.
*Dalla rubrica televisiva Il Respiro spirituale
Calendario ambrosiano
Il Vangelo ci presenta Gesù che, ormai adulto, fa ritorno nel villaggio di Nazareth dove ha vissuto per una trentina d’anni. Vita nascosta, quella di Gesù a Nazaret e la pagina odierna ne è chiara conferma. La gente del villaggio che lo ascolta nella Sinagoga è piena di meraviglia per le Sue parole. La reazione della gente è dettata certo dalle «parole di grazia che uscivano dalla Sua bocca», ma anche e soprattutto dal loro contenuto. Gesù ha letto il testo del profeta Isaia che descrive la fisionomia del Messia. Alla gente stupita vuole dire: da secoli leggiamo questa promessa ma da oggi non è più una promessa ma una certezza.
Significativo, da parte di Luca l’uso del termine «oggi». Lo abbiamo ascoltato dall’angelo che chiama i pastori: «Oggi è nato per voi un Salvatore» (2,11). Dio si comunica a noi attraverso situazioni, fatti, eventi umani. Dobbiamo leggere la sua presenza attraverso la trama, lo spessore della nostra esistenza quotidiana. In particolare si rivela a noi attraverso eventi di liberazione, di riscatto umano, di guarigione.
Davvero «la gloria di Dio è l’uomo vivente». Laddove si attua un processo di promozione umana, di solidarietà, di liberazione, di ricostruzione dell’umano, lì possiamo cogliere un segno, un indizio del Regno di Dio che viene, che si realizza. E mentre collaborano con tutti gli uomini al compito di liberazione umana dalle molteplici forme di servitù, oppressione, alienazione, i cristiani non devono smettere di annunciare l’evangelo: la suprema liberazione dell’uomo ci è data in Cristo, nella sua dedizione incondizionata.
Abbiamo celebrato il Natale. Anche in quella notte ci è stato dato un segno: «Questo sarà per voi un segno: troverete un bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia».
Abbiamo riconosciuto in quel povero e disadorno segno la presenza di quel Dio che ha tanto amato il mondo fino a dare il suo Figlio?
don Giuseppe Grampa
L’iniziativa, organizzata dalla Pastorale Familiare, si svolgerà da giovedì 29 maggio alla domenica 1° giugno 2025 (ponte dell’Ascensione). Iscrizioni entro fine febbraio. Posti limitati. Intervista a mons. Willy Volonté e Maria Boorsma sul programma e il significato di questo evento.
Disponibile il video dell’incontro formativo per le famiglie di sabato 18 gennaio, al Collegio di Lucino, con il giornalista Renato Farina.
L'evento si terrà il 17 maggio 2025 e ci sarà un treno speciale anche dal Ticino con fermata in molte località. Iscrizioni entro il 31 gennaio 2025 nel link che trovate qui dove potete scaricare la locandina con le informazioni.