La 346ª Assemblea ordinaria della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) si è svolta presso l’Abbazia benedettina di Engelberg dal 2 al 4 dicembre 2024. L’attenzione si è concentrata sulla prima Giornata della sinodalità e sull’elezione della nuova presidenza per il mandato 2025-2027, come precisa in un comunicato stampa. Mercoledì è stato firmato l’accordo di cooperazione per il nuovo ufficio di coordinamento ecumenico “Pastorale in ambito sanitario”.
Martedì 3 dicembre 2024, la prima Giornata della sinodalità ha aperto la fase di sperimentazione sinodale a livello nazionale (2025-2029). L’incontro annuale tra la CVS, la Commissione Sinodalità e la presidenza della RKZ serve a riflettere insieme sullo sviluppo della sinodalità. Questo include, in particolare, uno scambio sui processi in corso e l’identificazione di temi per la fase di sperimentazione. La prima Giornata della sinodalità si è svolta subito dopo la conclusione del Sinodo dei vescovi di Roma sulla sinodalità. Il documento finale che ne è scaturito costituisce una buona base per il proseguimento del lavoro della Chiesa cattolica in Svizzera. I presenti si sono confrontati sugli impulsi centrali del Sinodo dei vescovi e hanno riflettuto sulla strada da seguire nel nostro Paese. Informazioni più dettagliate su questo importante passo verso la promozione della sinodalità nella Chiesa cattolica in Svizzera saranno presto disponibili sul sito synodal.ch.
La CVS ha un nuovo presidente per il periodo 2025-2027. Dal 1° gennaio 2025, mons. Charles Morerod, vescovo di Losanna-Ginevra-Friborgo, sarà presidente della CVS, mons. Joseph Maria Bonnemain, vescovo di Coira, vicepresidente, e mons. Josef Stübi, vescovo ausiliare della Diocesi di Basilea, terzo membro della presidenza.
La CVS ha approvato l’accordo di cooperazione per l’ufficio di coordinamento ecumenico nazionale “Pastorale in ambito sanitario” (SeeliG). Questo progetto pionieristico rafforza la cooperazione ecumenica tra le Chiese e assicura la loro presenza in ambito sanitario a livello nazionale. Mercoledì 4 dicembre, i rappresentanti della CVS, della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS) e della Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (RKZ) hanno firmato questo accordo di cooperazione. L’ufficio di coordinamento inizierà il suo lavoro nella primavera del 2025. L’obiettivo è garantire che la voce delle due Chiese cristiane sia ascoltata nei dibattiti sulla politica sanitaria e che la pastorale ecclesiastica continui ad essere riconosciuta come parte indispensabile in ambito sanitario. Ulteriori informazioni sono disponibili nel relativo comunicato stampa.
Come è noto, la CVS ha pianificato l’istituzione di un tribunale penale canonico nazionale come parte delle misure adottate lo scorso anno per affrontare gli abusi in ambito ecclesiale in Svizzera. La Segnatura Apostolica ha ora emesso il nulla osta per l’istituzione di tale tribunale. Un gruppo di lavoro composto da esperti guidati da mons. Joseph Maria Bonnemain sta attualmente preparando il decreto di istituzione del tribunale e i relativi statuti.
La CVS ha deciso di introdurre valutazioni obbligatorie per tutti i futuri accompagnatori spirituali in Svizzera. La CVS pubblicherà un decreto in merito nel 2025. Questa misura mira a verificare l’idoneità dei candidati e delle candidate e quindi a migliorare ulteriormente la prevenzione e la protezione contro gli abusi in ambito ecclesiale.
La CVS ha deciso la 9ª rata supplementare del fondo di risarcimento per le vittime di abusi sessuali in ambito ecclesiale, ormai prescritti.
Lunedì 2 dicembre, la Conferenza dei vescovi svizzeri ha ricevuto il Nunzio apostolico in Svizzera, l’arcivescovo Martin Krebs, per uno scambio fraterno.
Dott. Martin Steiner in qualità di membro della Commissione di dialogo ebraici/cattolici della Svizzera (CDEC).
Dopo più di vent’anni di silenzio, l’ex novizio dell’abbazia di Saint-Maurice, coinvolto in una relazione omosessuale con il canonico Roland Jaquenoud, ha raccontato la sua versione dei fatti in un’intervista concessa a Le Temps. La replica di Jaquenoud
Secondo un sondaggio commissionato dalla Chiesa cattolica a Zurigo ad una agenzia specializzata, un quarto dei cattolici locali ha pensato di lasciare la Chiesa. Il peso dello scandalo degli abusi e della loro copertura pesa insieme alla non condivisione di alcune posizioni etiche della Chiesa.
1,4 milioni di persone in Svizzera sono indigenti o a rischio povertà. Questo emerge dalle cifre pubblicate dall’Ufficio federale di statistica. Il 16,1% della popolazione non dispone di uno spazio di manovra finanziario per assorbire i crescenti costi di affitti e casse malati.