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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (20 agosto 2025)
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  • Una congregazione generale di cardinali

    Il 7 maggio il via al Conclave. Sistina in allestimento. Continuano le visite alla tomba di Papa Francesco a Santa Maria Maggiore

    I cardinali hanno chiesto ai fedeli di pregare per il discernimento nello Spirito in occasione del Conclave che inizia il 7 maggio 2025 e avverrà come sempre a porte chiuse nella Cappella Sistina.

    Il conclave

    Dopo i funerali di un papa seguono i Novendiali, nove giorni di lutto, durante i quali il camerlengo e tre cardinali, estratti a sorte, gestiscono le attività vaticane.

    Durante la fase di transizione dopo la morte del Papa, due figure chiave sono il camerlengo e il decano del Collegio cardinalizio. Quest’ultimo convoca i cardinali al conclave, ma poiché l’attuale decano, Giovanni Battista Re, ha superato gli 80 anni, sarà Pietro Parolin a presiedere.

    Al conclave non partecipa tutto il collegio cardinalizio, cioè l’insieme dei cardinali della Chiesa cattolica: possono votare solo coloro che hanno meno di 80 anni (se qualcuno li compie durante la sede vacante o il conclave, non perde il suo diritto di voto). Attualmente i cardinali elettori sono 135 su 252 totali, ma due hanno già fatto sapere che non ci saranno per motivi di salute. Il più anziano votante sarà Carlos Osoro Sierra (79 anni), il più giovane Mykola Byčok (45 anni). Due sono gli svizzeri: Kurt Koch e Emil Paul Tscherrig. Papa Francesco ha nominato la maggior parte dei cardinali che eleggeranno il suo successore, 108 su 135.

    La Messa “pro eligendo Pontifice” e la processione verso la Sistina

    La mattina di mercoledì 7 maggio concelebreranno tutti la solenne Messa “pro eligendo Pontifice”, la celebrazione eucaristica presieduta dal decano del Collegio cardinalizio il quale inviterà i confratelli a procedere nel pomeriggio verso la Sistina con queste parole: “Tutta la Chiesa, unita a noi nella preghiera, invoca costantemente la grazia dello Spirito Santo, perché sia eletto da noi un degno Pastore di tutto il gregge di Cristo”.

    Da lì, quindi, la suggestiva processione in abito corale verso la Cappella michelangiolesca, all’interno della quale i porporati intoneranno l’inno Veni, creator Spiritus e presteranno giuramento. La Sistina sarà allestita con i banchi per gli scrutini e la stufa dove saranno bruciate le schede delle votazioni. Per eleggere il Papa sarà necessaria una maggioranza qualificata di due terzi. Sono previsti quattro scrutini al giorno, due al mattino e due al pomeriggio, e dopo la 33.ma o 34.ma votazione, comunque, si passerà direttamente, e obbligatoriamente, al ballottaggio fra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti nell’ultima votazione. Anche in questo caso, però, sarà sempre necessaria una maggioranza dei due terzi. I due cardinali rimasti in lizza, non potranno partecipare attivamente al voto. Se per un candidato i voti raggiungono i due terzi dei votanti, l'elezione del Pontefice è canonicamente valida.

    L'elezione del nuovo Papa

    A quel punto l’ultimo dell'ordine dei Cardinali diaconi richiama il maestro delle Celebrazioni Liturgiche e il segretario del Collegio Cardinalizio. Al neo eletto verrà domandato: Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem? (Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?) e a risposta affermativa, soggiunge: Quo nomine vis vocari? (Come vuoi essere chiamato?), domanda a cui risponderà con il nome pontificale. Dopo l'accettazione si bruciano le schede, facendo in modo che da piazza San Pietro possa vedersi la classica fumata bianca. Al termine del Conclave il nuovo Pontefice si ritira nella “Stanza delle lacrime”, ovvero nella sacrestia della Cappella Sistina, indosserà per la prima volta i paramenti papali – preparati in tre taglie - con i quali si presenterà alla folla di fedeli richiamati in Piazza San Pietro dalla fumata bianca.

    Dopo la preghiera per il nuovo Pontefice, e l’ossequio dei cardinali, viene intonato il Te Deum che segna la fine del Conclave. Quindi l’annuncio dell’elezione, l’Habemus papam, l’apparizione del Papa, preceduto dalla croce astile, il quale impartirà la solenne benedizione Urbi et Orbi.

    I papabili

    Dopo Papa Francesco, diversi cardinali emergono come possibili successori, rappresentando sensibilità e aree geografiche differenti. Tra gli italiani, si segnalano:

    • Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, moderato e in continuità con Bergoglio;

    • Matteo Zuppi, presidente della CEI, noto per l’approccio pastorale aperto e vicino ai poveri;

    • Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, esperto di Medio Oriente;

    • Mauro Gambetti, vicario generale per la Città del Vaticano, molto vicino a Francesco.

    Tra i non italiani:

    • Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, vicino alle idee di Francesco su immigrazione e dialogo interreligioso;

    • Mario Grech, maltese, segretario del Sinodo, sostenitore delle riforme ecclesiali;

    • Luis Antonio Tagle, filippino, soprannominato il "Francesco asiatico", impegnato nel sociale;

    • Peter Turkson, ghanese, con forte esperienza vaticana e pastorale, espressione della Chiesa africana in crescita;

    • Robert Sarah, guineano, 79 anni, figura di spicco del conservatorismo cattolico, già prefetto della Congregazione per il Culto Divino;

    • Gérald Cyprien Lacroix, canadese, 67 anni, arcivescovo di Québec, pastore vicino alla gente e attento ai temi sociali;

    • Anders Arborelius, svedese, 75 anni, nato a Sorengo in Ticino da genitori svedesi; primo cardinale scandinavo, impegnato nel dialogo ecumenico;

    • Michael F. Czerny, canadese, 78 anni, gesuita, già collaboratore di Francesco per i migranti e l’ecologia integrale;

    • Jean-Claude Hollerich, lussemburghese, 67 anni, relatore generale del Sinodo, vicino alla visione riformatrice di Francesco.

    La scelta del nuovo pontefice dipenderà dall’equilibrio tra continuità e rinnovamento nella Chiesa cattolica, ma va detto che lo Spirito Santo ha anche altre idee rispetto al “totopapa”.

    Becciu non entra in Conclave

    Il cardinale Giovanni Angelo Becciu non prenderà parte al Conclave per l’elezione del nuovo Papa che si aprirà la sera di mercoledì 7 maggio. Lo annuncia il porporato sardo con una dichiarazione il 29 aprile:

    “Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza”.

    Becciu era finito sotto processo per lo scandalo dell’immobile di Londra.

    Continuano le visite alla tomba di Papa Francesco

    Continuano le visite dei fedeli alla tomba di Papa Francesco nella basilica di Santa Maria Maggiore. Le file di centinaia di romani, pellegrini e turisti sono cominciate già con largo anticipo prima dell’apertura, per poter rendere per primi l’omaggio al Pontefice. Sono state diffuse dai media vaticani le prime foto della tomba di Papa Francesco, situata tra la Cappella Paolina, dove è collocata l’icona della Madonna Salus Populi Romani da lui tanto venerata, e la Cappella Sforza, nei pressi dell’Altare di San Francesco. E’ realizzata utilizzando marmo di provenienza ligure, terra di provenienza dei nonni del Pontefice. Sulla tomba, la scritta “Franciscus” e la riproduzione della sua croce pettorale.

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