di Chiara Gerosa
Immaginiamo un ambiente bucolico e una chiesa immersa nel verde delle montagne. Siamo a Melchtal, nel canton Obvaldo, nella valle laterale che sale fino agli alpeggi del Melchsee-Frutt. La chiesa della Madonna nel Melchtal è conosciuta soprattutto come luogo di pellegrinaggio, ma funge anche da chiesa parrocchiale. È sicuramente interessante e singolare sapere che fino al 1864 Melchtal (villaggio di 400 abitanti circa) fu accessibile solo tramite una mulattiera, trasformata solo in seguito in carrozzabile, e infine prolungata nel 1942. L’imbocco della valle si trova a pochi chilometri di distanza dal FlüeliRanft, e da Sachseln, luogo di nascita di san Nicolao. L’origine della venerazione della Madonna nel Melchtal risale infatti a Bruder Klaus. Quando Nicolao si recò al Ranft nel 1467, gli abitanti di Obvaldo gli costruirono un eremo e una cappella. Nello stesso edificio sacro fu posta anche una statua raffigurante la Madre di Dio, che rimase in quel luogo anche dopo la morte del santo eremita. Quando la cappella dovette essere ricostruita, la statua fu spostata nella cappellania e nel 1761 fu portata a Melchtal con una solenne processione. Proprio nella Cappella delle Grazie si conserva una reliquia di san Nicolao e i dipinti sul soffitto della Cappella della Misericordia parlano di questa processione. All’inizio del secolo scorso la chiesa era in cattivo stato, così l’11 luglio 1926 fu posata la prima pietra di una nuova chiesa sul sito attuale, in stile neobarocco, consacrata nel 1928. Tuttora esiste nella chiesa (e negli archivi) un gran numero di ex-voto che testimoniano la devozione a Maria.
La nomina è stata comunicata in queste ore. Dal 1° gennaio 2025, Annegret Schär e Mari Carmen Avila rafforzeranno il servizio "Abusi nel contesto ecclesiale" della Chiesa cattolica in Svizzera.
La Fabbrica di S. Pietro, ente preposto alla gestione edile e artistica della Basilica di San Pietro in Vaticano, ha annunciato il 18 dicembre scorso, che l'artista svizzero Manuel Dürr ha vinto il concorso internazionale per la realizzazione di una Via Crucis proprio all’interno della Basilica.
La famiglia Tabash di Betlemme si è rivolta via whatsapp a don Mimmo Basile, della comunità in lingua italiana di Zugo. Dal contatto è partita un'azione di solidarietà natalizia in favore della popolazione della cittadina in Terra Santa.