Tutti siamo molto felici quando ci sentiamo dire un “grazie” per un favore offerto. Anche Gesù era molto sensibile oltre che alla fede, alla riconoscenza; gli faceva piacere quando lo ringraziavano per i miracoli da lui compiuti. Fatto ben conosciuto è la guarigione dei dieci lebbrosi di cui solo uno tornerà a ringraziarlo. Noi umani, abbiamo tanti motivi per benedire il Creatore, come afferma San Leone Magno: “La meravigliosa bellezza degli elementi messi a nostro servizio, non esige forse da noi, creature intelligenti, un doveroso ringraziamento?” Una bella storia narra che in paradiso ci sono due enormi padiglioni: nel primo ci sono gli angeli che presentano a Dio le richieste di grazie, e sono molto indaffarati. Nel secondo stanzone ci sono altrettanti angeli ma hanno poco da fare; qui si presentano a Dio i ringraziamenti per i doni ricevuti; troppo pochi in verità, non perché manchino le grazie, ma perché manca la riconoscenza… Gesù a Santa Faustina ricordava che la sua riconoscenza per i doni ricevuti, gli otteneva grazie ancora più grandi. E’ bello terminare la giornata ringraziando il Signore, datore di ogni bene, come dice la nota orazione: “Ti adoro mio Dio e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno…”. “Ringraziare qualcuno è un atto che fa del bene sia per chi lo compie che per chi lo riceve ed è un ottimo modo per migliorare le nostre relazioni con le altre persone. È importante, infatti, ricordare alle persone con cui abbiamo a che fare, anche per brevi momenti o per piccole cose, quanto siano state importanti per noi.”Ringraziare Dio e i nostri fratelli è un buon esercizio che ci mantiene nell’umiltà e ci fa comprendere quanto siano importanti la presenza di Dio e dei nostri fratelli. Un proverbio cinese dice così: “Non camminare davanti a me: potrei non seguirti. Non camminare dietro di me: non saprei dove condurti. Cammina accanto a me e saremo amici”.Concludo con una frase di Papa Francesco: “La gratitudine, per un credente, è nel cuore stesso della fede: un cristiano che non sa ringraziare è uno che ha dimenticato la lingua di Dio.” Suor Sandra Künzli di Suor Sandra Künzli
Strada Regina sabato su LA1, domenica Chiese in diretta su Rete Uno e la Santa Messa su Rete Due.
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.