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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2024)
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  • La salvezza. Una riflessione
    COMMENTO

    La salvezza. Una riflessione

    di Suor Sandra Kuenzli Ho letto questa simpatica storia che narra la vicenda di una donna e di una cipolla. La leggenda popolare spagnola più antica, invece, sostituisce la cipolla con una pagnotta. Ma cosa c’entra la cipolla? Ora ve lo chiarisco subito. C’era una vecchietta un po’ acida e avara, in verità, che aveva vissuto pensando solo a sé stessa. Un giorno la signora morì e si presentò davanti a San Pietro. Subito, dopo aver dato una rapida vista al libro della sua vita, la spedì nell’inferno. Il suo angelo custode non si dava pace per quella sentenza e chiese a Pietro di guardare bene se mai la donna avesse compiuto almeno una buona azione. Trovarono insieme l’episodio di una cipolla, offerta a un povero. San Pietro fu d’accordo: una cipolla le avrebbe dato la possibilità di salvarsi. Mandarono giù una cipolla con un lungo fusto per vedere cosa sarebbe successo. La nostra protagonista, appena vide la cipolla si aggrappò con tutte le forze e si sentì tirata su, verso il paradiso. Il viaggio, in verità era lunghetto e dava la possibilità anche ad altre anime che stavano all’inferno, di aggrapparsi per salvarsi insieme a lei. Appena la donna si accorse che altri si stavano salvando, cominciò a scrollarsi di dosso quelle anime, dicendo che solo lei aveva il diritto salvarsi, dopotutto la cipolla l’aveva donata lei. Con tutto quello scompiglio, caddero le anime e infine precipitò anche lei, la vecchietta, senza più alcuna possibilità di salvarsi. Questa storia ci insegna che non basta preoccuparsi della propria salvezza personale, occorre pensare anche a quella dei nostri fratelli e sorelle. Gesù disse ad un’anima santa: “Vi do un comandamento nuovo, aiutatemi a salvare i fratelli e sarete salvati con essi”. Per suor Consolata Betrone, monaca cappuccina, basta una giaculatoria come: “Gesù, Maria vi amo, salvate anime” per portare alla salvezza. Secondo suor Josefa Menendez, suora spagnola (l890-1923), occorre offrire semplicemente i propri respiri e i battiti del proprio cuore e unirli a quelli di Gesù, per salvare un’anima. Certamente è Gesù che salva le anime, e noi possiamo contribuirvi, facendo valere i suoi meriti infiniti. Ma è davvero così semplice salvare le anime? Noi tendiamo sempre al complicato ma il regno di Dio è rivelato ai piccoli e ai semplici, dice Gesù, e la salvezza è fatta di piccoli gesti concreti e quotidiani. Nel Diario di Faustina Kowalska, la nostra santa scrive: “Le cose più insignificanti, compiute da un’anima che ama sinceramente Dio, hanno un valore inestimabile”. di Suor Sandra Künzli

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