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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (6 maggio 2025)
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  • Nasim Eshqi

    Ospite a Breganzona la climber iraniana Nasim Eshqi

    È  a Lugano la climber iraniana Nasim Eshqi per portare la sua testimonianza incontrando tra venerdì 4 maggio e sabato 5 maggio il pubblico nel salone parrocchiale della Chiesa della Trasfigurazione a Breganzona. Nasim Eshqi è venuta a raccontare la sua storia che è diventata anche un libro «Ero roccia, ora sono montagna» (Ed. Garzanti 2024), scritto in collaborazione con la giornalista italiana Francesca Borghetti.  
    Nasim è in Ticino per parlare di montagne e di libertà e infatti, sfogliando le pagine di libro di Nasim, ci si rende conto di quanto sia fondato il rapporto tra le vette e il vento della libertà: quel vento che la spinge a scalare le vette dell’Iran, dell’Armenia, della Georgia e della Turchia, per lei unica climber professionista iraniana outdoor in un Paese di 80 milioni di abitanti, imitata da poche centinaia di donne iraniane che si cimentano solo in palestra, ma che è anche il vento di un’altra libertà, quello che spinge le donne in Iran a muoversi per i loro diritti.
    Il libro di fatto è uno spaccato della storia sociale dell’Iran negli ultimi 40 anni. Nasim è nata nel 1982 e il suo nome significa «brezza». I capelli senza velo, i vestiti colorati, le spalle scoperte e lo sguardo dritto della copertina lanciano un messaggio chiaro: quello delle donne iraniane nel mondo la cui pretesa debolezza mostra in realtà l’audacia che posseggono. Alla montagna Nasim è arrivata per caso, ma ci è rimasta per scelta: la montagna è forse l’unico posto in Iran dove la tremenda polizia morale fatica ad arrivare (per limiti fisici) e ad applicare le sue regole.
    Lei che nelle mani di quella polizia c’è finita più volte, prima di riparare all’estero, nel settembre 2022, da Chamonix dove si trovava è stata raggiunta dalla notizia della morte della giovanissima Mahsa Amini, entrata a Teheran nella caserma della polizia morale iraniana e lì picchiata brutalmente fino al decesso.
    Anche Nasim era finita diverse volte in quella stessa caserma di Teheran. Da allora, nel nome di Mahsa Amini, Nasim non è più tornata in patria. È diventata, come lei stessa ha scritto nel suo libro, «un megafono delle proteste».  
    Da quel settembre 2022, Nasim Eshqi usa i suoi social per diffondere messaggi di libertà. «Per gli estremisti le donne non hanno diritti. Il mio messaggio è per tutti i Paesi del mondo: racconto la vita di una ragazza che insegue un sogno arrampicandosi sulle montagne, una ragazza in cui milioni di altre si possono identificare».
    Nasim dichiara di voler dare voce alle ragazze che non ce l’hanno: «Ci sono tantissime minorenni in Iran, che vengono promesse a uomini anziani da quando hanno nove anni. Voglio essere la loro voce. Io sono stata malmenata, arrestata. Non facevo altro che piangere e pensare al suicidio. E questa situazione orribile è la stessa per moltissime altre donne, che non hanno avuto il privilegio, come me, di scalare le montagne».

    Appuntamenti a  Breganzona, salone parrocchiale
    Per coloro che vogliono partecipare gli appuntamenti sono nel salone parrocchiale di Breganzona, chiesa della Trasfigurazione venerdì 3 maggio alle 20 e sabato 4 maggio alle 18 seguito quest'ultimo da una cena persiana per la quale è necessaria la riservazione, telefonando al numero 079 303 76 44.
    Nasim sarà anche ospite a «Strada Regina», nella puntata in onda sabato 11 maggio su RSI «La1» alle ore 18.35.  

    (red)

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